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Cronaca

Morte Vincenzo Fabiano, Radicali: "Non poteva stare in carcere, ecco le prove"

Una serie di referti medici e certificati dimostrerebbero come Vincenzo Fabiano, il 35enne pescarese morto in carcere a Teramo due giorni fa, fosse gravemente malato e quindi incompatibile con la detenzione

Una serie di documenti, ovvero dei certificati del medico curante e dell'Inps di Teramo, dimostrerebbero come le condizioni di salute di Vincenzo Fabiano, il 35enne pescarese morto in carcere a Castrogno due giorni fa, fossero particolarmente gravi e quindi il giovane non poteva rimanere in carcere.

Ad affermarlo i Radicali abruzzesi, che hanno messo a disposizione i documenti, sottolineando come la famiglia nei giorni scorsi avesse inviato una diffida al carcere per chiedere la scarcerazione del congiunto, per evitare conseguenze nefaste ed un peggioramento delle sue condizioni di salute già precarie.

Nel documento del medico di famiglia, si legge come "le gravi condizioni del paziente non sono compatibili con il regime di detenzione attuale, necessitando di continui e costanti contatti con i presidi sanitari esterni"

Il documento dell'INPS, invece, mostra come Fabiano soffrisse di alcune patologie croniche molto gravi, fra cui l'epatite cronica, oltre a disturbi di ansia e depressione e ritardo mentale lieve - medio in epliettico.

Alessio Di Carlo, dei Radicali abruzzesi,ha chiesto  “un immediato intervento dell'Autorità Giudiziaria per far luce su una morte che, alla luce dei documenti, non può più essere considerata una tragica fatalità”.

DOCUMENTO 1

DOCUMENTO 2

DOCUMENTO 3

DOCUMENTO 4

DOCUMENTO 5

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