
Gli alunni dell'Acerbo dicono no al Piano della Provincia
Una catena umana per dire no al Piano di riordino degli Istituti di Istruzione Secondaria. Può essere descritta così la protesta dei ragazzi dell'Istituto Tecnico Acerbo di Pescara, che nei giorni scorsi hanno espresso pacificamente il proprio dissenso

Questo il motivo del loro dissenso, nelle parole del giovane Luigi: "La decisione presa dalla Provincia va a mortificare la nostra Offerta formativa, elaborata nel corso degli ultimi dieci anni e la cui qualità è confermata dal continuo incremento delle iscrizioni". I ragazzi hanno fatto presente, inoltre, che l'Acerbo dispone di un patrimonio di attrezzature ad altissima tecnologia destinate alle attività di laboratorio per i geometri, che hanno comportato ingenti impegni di spesa da parte dell'istituzione.
Studenti e insegnanti ritengono, quindi, che "per poter garantire una completa offerta formativa l'istituto debba mantenere la possibilità di iscrivere gli alunni che ne faranno richiesta a tutti i suoi attuali indirizzi". Indirizzi che, come ha precisato il dirigente scolastico, la professoressa Annateresa Rocchi, "sono in linea con la Riforma degli Istituti tecnici, varata dal Ministro Mariastella Gelmini". Uno degli striscioni esposti era eloquente: "Acerbo 100% fuori di Testa", chiaramente riferito al presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa.