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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Sventate in Abruzzo nelle ultime ore 3 frodi informatiche per decine di migliaia di euro, occhio ai finti sms delle banche

I malviventi hanno usato la tecnica dello "smishing" cioè dell'invio di sms riferibili alla banca in cui il destinatario del messaggio ha il proprio conto

Il tempestivo intervento dei poliziotti della sezione operativa della sicurezza cibernetica della polizia postale di Teramo ha impedito, in queste ultime ore, 3 frodi informatiche per 23 mila, 24 mila 900 euro e 4 mila 400 euro.
Come riporta l'agenzia LaPresse, i malviventi hanno usato la tecnica dello "smishing" ovvero dell'invio di sms riferibili alla banca in cui il destinatario del messaggio ha il proprio conto.

La vittima dell'inganno è stata invitata a cliccare il link del messaggio e a inserire le credenziali di accesso dei dati della carta elettronica su una pagina online che riproduce il brand e il sito ufficiale della banca di riferimento.

Appena dopo, contattata al telefono da un sedicente dirigente dell'istituto di credito oppure operatore della polizia postale la vittima è stata convinta a versare tutta la somma giacente nel conto a favore di altra carta con la promessa della successiva restituzione mediante bonifico. In alcuni casi, per effetto dell'utilizzo di un programma "spoofing" anche il numero telefonico che appare sul cellulare composto dal malvivente è simile a quello di un ufficio di polizia o di un istituto di credito.

La polizia postale ricorda che gli istituti di credito non utilizzano sms o mail per richiedere credenziali di accesso o informazioni urgenti e consiglia di «non cliccare su link presenti in sms sospetti e/o provenienti da istituti di credito o nelle mail delle quali non si abbia la certezza del mittente», aggiungono gli esperti informatici della polizia teramana, «non comunicare mai a terzi i propri dati personali, credenziali di account riferibili a conti correnti o carte di credito; in caso di dubbio contattare immediatamente il proprio istituto di credito, attraverso i numeri di telefono del servizio clienti dalla propria banca. Se l'interlocutore asserisce di essere un appartenente alle forze di polizia, chiedere l'Ufficio di appartenenza e contattare lo stesso attraverso canali ufficiali e mai attraverso i numeri dai quali si è stati chiamati. In ogni caso, la polizia e le altre forze dell'ordine non chiedono mai di effettuare bonifici o pagamenti, né chiedono dati finanziari, codici o credenziali di accesso a servizi di home banking».

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