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Cronaca

Droga destinata alla provincia di Pescara: arresti per 'Ndrangheta anche in Abruzzo

In azione i Carabinieri di Chieti diretti dalla Dda de L'Aquila. Eseguite ordinanze applicative di misure cautelari in quattro regioni. Le accuse sono di associazione per delinquere, tentato omicidio, estorsione e usura

Tra i reati contestati a vario titolo agli indagati ci sono l'associazione per delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di essere associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, tentato omicidio, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione, usura, incendio di esercizio pubblico e di autovettura e intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di essersi avvalsi dei metodi mafiosi.

Le investigazioni, condotte per oltre due anni nel più stretto riserbo, hanno consentito di evidenziare come la “cellula” ‘ndranghetista abruzzese, con a capo un 36enne di origini calabresi da tempo residente sulla costa chietina, avesse consolidato un efficiente e proficuo canale di approvvigionamento di ingenti quantità di stupefacenti (prevalentemente cocaina) da un analogo gruppo di affiliati alla ‘ndrangheta, stanziati in Lombardia, a loro volta riconducibili, per vincoli di sangue o parentela acquisita, alle famigerate famiglie della “Locale di Platì”, dai quali approvvigionavano carichi di cocaina con cadenza periodica.

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