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Cronaca

Detenuto del carcere colpisce agente e cerca di evadere dopo una visita in ospedale

Il fatto è avvenuto nella tarda mattinata di giovedì 20 aprile ma la fuga è durata solo poche centinaia di metri

Tentata evasione di un detenuto di origine sudamericane del carcere di San Donato dopo che si era sottoposto a una visita nell'ospedale di Pescara.
Il detenuto, come ricostruisce Ruggero Di Giovanni, segretario regionale del sindacato Uilpa polizia penitenziaria Abruzzo, avrebbe improvvisamente tentato la fuga dagli agenti che lo stavano scortando in ospedale.

Dopo essere stato sottoposto a una visita specialistica negli ambulatori della struttura ospedaliera il detenuto avrebbe approfittato del momento in cui doveva risalire sul furgone della polizia penitenziaria per colpire l'agente che lo teneva e si sarebbe dato alla fuga nelle trafficate strade che circondano il "Santo Spirito" sperando di far perdere le proprie tracce.

La fuga è durata solo qualche centinaio di metri anche grazie all'intervento di un passante che essendosi reso conto di quello che stava succedendo si è parato davanti al giovane detenuto che, ancora ammanettato, stava correndo scompostamente inseguito a breve distanza dai poliziotti penitenziari; lo stesso è stato fisicamente bloccato dagli agenti e ricondotto nella casa circondariale dove dovrà rispondere di tentata evasione e aggressione ai danni della polizia penitenziaria. Ma l'episodio riaccende l'attenzione sulla situazione critica ancora in atto nel carcere di San Donato, «infatti i pochi agenti ancora in servizio sono costretti a un vero "tour de force" giornaliero per coprire anche i turni del personale mancante», come segnalano dal sindacato.

«Nei mesi scorsi la Uilpa polizia penitenziaria, insieme ad altre organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria, ha indetto uno stato di agitazione regionale per segnalare le gravissime situazioni degli istituti abruzzesi e Pescara è uno di quelli che risente maggiormente della carenza di personale», ricorda Di Giovanni, «finora abbiamo avuto rassicurazioni dal provveditore regionale amministrazione penitenziaria (Pierpaolo D'Andria) dal prefetto (Giancarlo Di Vincenzo) e dal presidente della giunta regionale (Marco Marsilio) circa la necessità di intervenire a sostegno della polizia penitenziaria abruzzese, ma a oggi non possiamo segnalare nessun tentativo di modifica dello stato dei fatti. Vale la pena rammentare che durante un incontro voluto proprio dalla Uil-Pa polizia penitenziaria, nel mese di dicembre 2022, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il direttore del pronto soccorso (Tiziana Ferrara), il responsabile sanità penitenziaria per il carcere (Giulio Calella), l'ex direttore del carcere (Lucia Di Feliciantonio) e il comandante del carcere (Paola Bussoli) abbiamo chiesto anche interventi mirati anche a evitare o comunque limitare il ricorso alle visite specialistiche urgenti e ordinarie e quindi la possibilità che accadano episodi del genere. Purtroppo a oggi nulla è stato fatto e le belle parole spese dai vari interlocutori sono cadute nel vuoto, alla fine stavolta un solo agente è rimasto lievemente ferito e noi siamo ancora qui a sperare che vada sempre tutto bene».

La Fp-Cgil esprime la propria solidarietà al personale di polizia penitenziaria che ha sventato il tentativo di fuga: «Nel ribadire la nostra vicinanza al personale coinvolto, torniamo a segnalare, se ce ne fosse ancora bisogno, le gravi e precarie condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari dell’istituto di Pescara che quotidianamente lavorano in condizioni di sicurezza ormai insopportabili, rischiando sempre più spesso anche la propria incolumità fisica. L’amministrazione deve porre rimedio con urgenza a questa pessima situazione lavorativa, ponendo in campo anche interventi straordinari quali invio di poliziotti penitenziari in questa struttura e riportare un minimo di sicurezza per chi espleta il proprio compito. Gli operatori della casa circondariale di Pescara sono stanchi, in questi anni abbiamo ascoltato solo proclami e impegni non mantenuti, abbiamo rivolto i nostri appelli a tutte le autorità e in tutte le sedi dimostrando con dati e fatti alla mano le nostre giuste rivendicazioni, ma purtroppo le condizioni lavorative non sembrano migliorare. Si chiede al provveditore e al direttore di voler porre in campo tutte le misure necessarie e idonee finalizzate a scongiurare e impedire il ripetersi di simili eventi critici in occasioni di traduzioni in luoghi esterni cura. La Fp-Cgil polizia penitenziaria Abruzzo e Molise chiede inoltre di aprire un vero confronto sulle criticità che da anni affliggono l’istituto penitenziario pescarese».

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