Le riflessioni sul degrado in città di un ciclista: "È come se pascolassero le pecore"
Giancarlo Odoardi (Fiab) ci ha inviato delle riflessioni e considerazioni di un utente e cittadino che percorre abitualmente la città in bicicletta o passeggia a piedi, relative al degrado in alcune zone di Pescara:
"Vorrei condividere con i vostri lettori alcune riflessioni sulla nostra città, Pescara. Vorrei raccontare le sensazioni che si hanno percorrendo a piedi o in bicicletta alcuni tratti di strada. Sappiamo bene che “passeggiare” significa “camminare a passo lento. Ora, immaginiamo di iniziare il nostro percorso da via dell’Emigrante per raggiungere piazza Salotto. Via dell’Emigrante è ormai adibita a “toilette per cani” e, a volte, anche per pecore (ma non sarebbe male guardare le pecore attraversare la città, se si facesse in modo di tenere la pulita la strada). C’è un muretto che confina con via Toppeta e circonda un’aiuola. Nell’erba ci sono sacchi d’immondizia abbandonati che, col tempo, marciscono. Non è un bel vedere, e viene da chiedersi a chi possa saltare in testa di liberarsi dei suoi rifiuti così; ma noi continuiamo la nostra passeggiata sperando di raggiungere una strada migliore.
Purtroppo bisogna arrivare a Piazza Duca per evitare escrementi o spazzatura. Oppure si può passare per via Regina Margherita o lungo la strada parco. Queste zone sono ancora piuttosto verdi e pulite. Corso Umberto, invece, è costellata di alberi malati, bruciati, morti. Piazza Salotto arde nella sua distesa di cemento. Anni fa, fiori e piante decoravano Pescara, allietando lo sguardo dei passanti; ora, invece, non c’è cura per la parte naturale della città. A questo punto, chedo: una città non ha forse diritto alla sua estetica, alla sua bellezza? E in che misura questo dipende dalla sua tutela e conservazione, garantite (anche) dal senso civico di chi la abita? Forse non si può giudicare la bellezza di una città in senso oggettivo, ma il senso civico degli abitanti sì.
Lasciare escrementi di animali, immondizia o altra sporcizia per strada significa violare l’ambiente, e anche danneggiare il senso estetico della città in cui si vive. Mi piace pensare che nell’estetica di una città rientrino non solo edifici, strade e infrastrutture, ma anche fiori, piante, relazioni, accoglienza, armonia con l’ambiente. In breve: la bellezza di una città dipende anche dalla qualità della vita di ciascuno di noi, che a sua volta deriva, almeno in parte, dalle nostre azioni. Ogni cittadino è “una città”. Se mantiene decorosa e pulita la sua casa, farà altrettanto con il luogo in cui abita".