“Visioni e ritratti” di Giancarla Di Clemente a Le Muse Atelier
Si chiama “Visioni e ritratti” la personale di Giancarla Di Clemente visitabile a Le Muse Atelier dal 14 al 28 aprile. Ingresso libero.
Giancarla Di Clemente nasce a Genova. Sin dall’età di tre anni ha una propensione naturale al disegno. Alle elementari la maestra le riconosce un talento innato, un dono immenso da serbare e coltivare.
I suoi regali preferiti sono le grandi e piatte scatole di latta ricolme di matite d tutti i colori della Faber Castell e della Caran d’Ache.
Parenti e amici di famiglia le chiedono sempre un disegno, un ritratto o un dipinto da riportare a casa per ricordo.
Anche Gino Paoli, vicino di casa di amici dei genitori, vista la spiccata dote della piccola di sei anni le regala la sua prima cassetta di colori ad olio. Si trova così a respirare il profumo degli olii e delle trementine che sprigionano dalle bottigliette contenute insieme ai pennelli, alla spatola e ai tubetti di colore e, a Bonassola, dipingerà il gatto sulla pietra che, per lei, già aveva la forma del gatto seduto con le zampe davanti ritte e lo sguardo curioso.
Da adolescente si trova a Parigi, nella caratteristica Place du Tertre, a fare - in contemporanea - i ritratti a carboncinoe sanguigna come scambio a chi la ritrae.
Sempre da adolescente frequenta con successo il primo anno di Liceo d’Arte presso il Vaughan Road Collegiate Institute di Toronto dove le sue opere vengono esposte e rimangono proprietà della scuola.
Tornata in Italia, frequenta il collegio femminile delle suore Marcelline di Genova e si allontana dagli studi artistici. Dopo la maturità e, previo concorso pubblico, entra in un’amministrazione locale, al contempo, studia psicologia clinica presso l'Università di Padova, poi si diploma counselor relazionale stabilendosi a Pescara.
Nella terra delle sue radici paterne coltiva molteplici interessi che spaziano dalla poesia alla filosofia, passando per la danza e il teatro. La sua grande passione pittorica, nel frattempo interrotta, riprende solo di recente e questa è la sua prima “personale”.
Nei suoi quadri, nonostante i travagli, traspare ancora la freschezza del bambino che vede le immagini già nelle velature e le esprime, con l’esperienza dell’adulto che percepisce, comunque, il mondo con rinnovato stupore e giocosa meraviglia.
I suoi ritratti, sempre diversi, si adattano alla personalità dei soggetti e ne esaltano il lato nascosto.