'Aizarcomed - Democrazia' di Zoya Shokoohi allo spazio 16 Civico
Lo spazio 16 Civico presenta Aizarcomed – Democrazia di Zoya Shokoohi, a cura di Antonio Zimarino con un testo critico di Matteo Di Cintio, visitabile a ingresso libero dal 18 marzo al 15 aprile. Inaugurazione sabato 18 marzo alle ore 18:30.
Spiega Antonio Zimarino: "Aizarcomed – Democrazia è un insieme di cose: una mostra, una azione collettiva, una chiamata a raccolta, una proposta, un luogo di relazione e forse, molto altro. Possiamo definirlo un environment che coinvolge alla partecipazione e all’impegno tanto le coscienze che l’agire delle pesone, sia nel tempo – evento della rassegna, sia, potenzialmente, nel tempo della vita quotidiana. In questo luogo, in questa esperienza non si viene invitati semplicemente a “guardare” ma potenzialmente ad “essere”, a partecipare, ad apprendere e ad insegnare allo stesso tempo".
L’evento "nasce appunto da una preparazione che ha coinvolto artisti, docenti, studenti, operatori culturali e gente comune in un racconto a molte voci su “come costruire” fiori rossi ma propone anche, a chi vi partecipa la stessa cosa: ascoltare e proporre, riflettere ed agire, esprimere ed ascoltare pensare e fare. E’ una esperienza d’arte differente legata appunto ai concetti dell’Estetica relazionale così come definita a suo tempo da Bourriaud ma più in profondità, all’arte nel sociale, come venne elaborata nelle esperienze civili degli anni ’70".
Ma perché, si chiede Zimarino, "oggi tornare a queste esperienze, da sempre discusse e spesso rifiutate dal mainstream economico commerciale dominante nel nostro tempo? Ce lo spiega indirettamente Bernard Stiegler quando parla della miseria simbolica del nostro tempo, della perdita della capacità di immaginare causata dal non saper più “partecipare” alla vita degli altri, chiusi come siamo in un immaginario ordinato dalla comunicazione interessata del marketing delle cose e delle idee".
Il progetto di Zoya Shokoohi "sostiene e dimostra che “Arte” può tornare ad essere esperienza delle cose e delle relazioni ovvero, un luogo per costruire una partecipazione che permetta un sviluppo diverso e più “umano” dell’immaginario. In questo senso come lo stesso Stiegler sostiene, l’estetica è “politica” quando è capace di generare motivazioni e prospettive nuove di azione e partecipazione al mondo e alla comunità umana".