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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

Tomei (Cna turismo) sulla carenza di personale stagionale estivo: "Servono incentivi e prospettive per attirare i giovani"

Abbiamo raggiunto Cristiano Tomei, coordinatore nazionale Cna balneatori, in merito alla questione della carenza di richieste di lavoro per la stagione turistica in tutto il comparto, dagli alberghi fino agli stabilimenti

Il comparto turistico abruzzese e nazionale ha bisogno di sostegno dalle istituzioni e dal Governo per incentivare i giovani ad entrare in questo settore del mondo lavorativo. A dirlo Cristiano Tomei, responsabile nazionale Cna balneatori ed esponente abruzzese dell'associazione di categoria. Lo abbiamo contattato a pochi mesi dall'inizio della stagione estiva, quando però tutto il settore turistico (dagli alberghi, ai ristoranti fino agli stabilimenti balneari), si sta muovendo con decisione per organizzare al meglio la prossima stagione balneare. Con l'incubo del Covid e delle restrizioni che sembra ormai alle spalle, e dopo un'annata con numeri importanti ed in alcuni casi straordinari visti nel 2022, ora il problema che affligge la categoria resta quello della carenza di personale. Un fatto che rischia di incidere notevolmente sull'organizzazione e sulla qualità stessa dell'offerta turistica soprattutto per le realtà familiari e relativamente piccole, che lavorano quasi esclusivamente con personale stagionale. I giovani, infatti, sembrano ancora abbastanza diffidenti nell'approcciarsi verso un settore lavorativo che viene considerato penalizzante, per il fatto che richiede manodopera nel periodo tradizionale delle vacanze, o comunque nei giorni e nei periodi feriali quando il resto della popolazione è in ferie o comunque si dedica al divertimento.

"Nell'incontro avuto assieme ai rappresentanti delle altre associazioni di categoria del settore con il ministro Santanchè, abbiamo fatto presente proprio questo problema, ovvero la mancanza di forza lavoro in tutto il comparto turistico. Tutta la filiera lamenta un problema sia quantitativo che qualitativo per il personale. I giovani infatti oltre a non voler svolgere lavori come quelli del cameriere, aiuto cuoco, addetto alla spiaggia e negli stabilimenti balneari, spesso non hanno anche la formazione professionale minima necessaria. Per questo abbiamo proposto fondi da dedicare alla formazione, interagendo direttamente con le imprese del settore e gli alberghi. Più si è formati e maggiore è la possibilità di essere assunti e di poter scegliere anche ambienti di lavoro quaificati e prestigiosi. Inoltre, i giovani devono poter vedere il comparto turistico come attrattivo per un percorso di crescita: devono avere la possibilità di poter crescere in questo mondo ed aspirare ad una carriera ricca di soddisfazioni, non semplicemente arrotondare qualche centinaio di euro nei mesi estivi."

Tomei, poi, aggiunge che è inevitabile dover offrire compensi maggiori ai giovani che comunque fanno un sacrificio lavorando quando gli altri si divertono:

"Servono anche agevolazioni per spingere i ragazzi a lavorare fuori dalla propria residenza, garantendo sempre vitto e alloggio che non possono essere a carico del lavoratore. Inoltre, un ampio pacchetti di welfare aziendale che possa sostenere sia le imprese che vogliono far crescere il proprio personale, stabilizzarlo dando ai ragazzi anche adeguati sostegni economici quando sono a riposo per la fine della stagione turistica tradizionale. Va tenuto in piedi un sistema che vive di un equilibrio delicato fra domanda e offerta. I turisti devono poter trovare personale qualificato e motivato, e i giovani devono sentirsi gratificati per i loro sacrifici".

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