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Economia

Piazza Muzii, Vianale (Confartigianato) sul risarcimento chiesto dai residenti: "Siamo basiti, vogliono spegnere la bomboniera della città"

Il direttore di Confartigianato Pescara Fabrizio Vianale interviene sulla richiesta di risarcimento di un gruppo di residenti della zona di piazza Muzii per i rumori della movida

Siamo scoraggiati e basiti di fronte alla richiesta di risarcimento dei residenti della zona di piazza Muzii, vogliono spegnere la bomboniera e vetrina della città per dei problemi superati ormai da oltre un anno. A dirlo il direttore di Confartigianato Pescara Fabrizio Vianale, da noi interpellato per un commento relativo alla richiesta di risarcimento economico avanzata da 68 residenti della zona della movida in centro, rivolte al Comune per i presunti danni arrecati dal rumore durante le ore notturne in cui sono aperti i numerosi locali di food & beverage presenti

"Partiamo dal presupposto che si sta parlando di 68 cittadini e famiglie rispetto a una popolazione che, in quella zona del centro è decisamente importante e dunque si tratta solo di una minima parte dei residenti che contesta presunti disturbi e problemi di ordine pubblico nella zona di piazza Muzii e dintorni. Continuiamo a ripetere che le uniche problematiche che si sono registrate oggettivamente in quell'area ci sono state più di un anno fa, con le prime riaperture dopo le restrizioni. Lì, per varie cause si è concentrato effettivamente un afflusso importante di persone (molte delle quali non erano nemmeno clienti dei locali) sia per la voglia di uscire dopo settimane e mesi di chiusure, sia per poter andare a mangiare fuori e fare una passeggiata considerando che i centri commerciali erano per la maggior parte ancora chiusi, così come le discoteche per i più giovani. Ed è ovvio che la prima zona frequentata è stata quella del centro, dove i locali erano aperti con regole rigidissime ed orari ristretti. Oggi, ma già da tempo, la situazione è completamente diversa e basta passeggiare per qualche sera consecutiva, compreso il fine settimana, per rendersi conto che è tutto sotto controllo: l'afflusso di persone è ovviamente diminuito essendoci anche altre zone della città a disposizione per il divertimento, parliamo di presenze in linea con il centro cittadino di una città di oltre 100 mila abitanti per un bacino metropolitano di quasi 200 mila persone. Sfido chiunque a trovare il centro di un'altra città italiana di queste dimensioni completamente deserto a ora di cena o nelle prime ore notturne. Paradossalmente, gli esercenti ora vivono anche un momento di crisi per la diminuzione di afflusso di utenti, oltre al problema del caro bollette".

Vianale poi non risparmia una riflessione proprio su chi decide di vivere nel centro di una città di medie dimensioni: "Vorrei sottolineare che chi scegliere di andare a vivere nel centro di una città lo fa, si presume, anche perchè vi è un'altra concentrazione di negozi, attività e ovviamente anche locali. Qui, nella zona di piazza Muzii, parliamo di ristoranti, bistrot, bar e simili non ci sono discoteche. Un movimento di persone è perfettamente normale in centro, non si può pensare di vivere in via Battisti ed avere il silenzio di un'aperta campagna. Vogliono spegnere la bomboniera della città, la vetrina per chiunque entra a Pescara facendola diventare un problema invece di una risorsa".

Il direttore poi evidenzia come invece vadano incoraggiati i giovani che decidono di aprire un'attività imprenditoriale, spesso molto piccola, per generare utili e vivere senza avere l'ambizione di arricchirsi, perchè ad oggi considerando le spese e i costi di gestione questo genere di piccole attività di food & beverage di certo non fa diventare ricchi:

"Hanno resistito al covid, stanno combattendo con il caro energia, è assurdo volerli allontanare da quella zona. Mi sembra una battaglia fuori luogo soprattutto considerando che da parte degli esercenti c'è stata sempre la disponibilità al dialogo, mancata invece da parte dei residenti che non hanno una visione lungimirante della città". Ed infine la previsione che, in caso di ordinanze ulteriormente restrittive per i locali, considerando anche il caro bollette si arriverà a chiusure di massa:

"Fra l'altro è evidente che la presenza di attività, di controlli e di illuminazione anche durante le ore notturne allontana anche la criminalità e aumenta la sicurezza. Strade buie non garantiscono tranquillità soprattutto ai residenti".

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