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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Caro Bollette, Padovano (Confcommercio): "Peggio del covid" e lancia la proposta "dolorosa" della settimana corta per i ristoranti

L'appello ai ristoratori per cercare di contenere i costi, ma farla vorrà dire ridurre stipendi e personale per questo si rivolge di nuovo al governo perché si prendano misure concrete e subito o molti chiuderanno

Sempre più bollette salate sulle vetrine pescaresi. Cifre stellari che arrivano anche oltre i 17mila euro, come si legge in una delle tante esposte. Un danno incalcolabile per le attività, torna a denunciare il presidente della Fipe-Confcommercio Pescara Riccardo Padovano commentando l'iniziativa “Bollette in vetrina” messa in campo a livello nazionale dall'associazione. Se il primo appello Padovano lo rivolge ancora al governo perché prenda subito provvedimenti, il secondo “doloroso” lo lancia proprio ai ristoratori. La proposta è quella della settimana corta: stare aperti ad esempio dal mercoledì alla domenica, in sostanza tre o quattro giorni e solo a pranzo o a cena. Una misura drastica, ammette lui stesso, perché farlo significherà ridurre personale e stipendi evitando però la chiusura nella speranza che si possa in breve tempo tornare alla normalità e non dover far pesare ancor di più su famiglie e attività il problema che continua ad aggravarsi. Così “non si può andare avanti – chiosa Padovano -. Il mio invito è quello di pagare all’ultimo giorno e poi di chiedere la rateizzazione in attesa dell’intervento immediato del coverno, sapendo che il caro bollette sta facendo più danni del periodo covid quando si stava e si risparmiava almeno sulle utenze”.

Bollette in vetrina pescara 1-2

“Io credo – aggiunge Padovano - che oltre a documentare il caro bollette che è è sempre più grave ma che forse non è percepito veramente come tale nella comunità, ecco io credo che, oltre a mettere le bollette in vetrina, del problema debba essere investito anche il mittente, cioè la società che invia la bolletta. Non dico che non si devono pagare le bollette per poi rischiare il distacco o il taglio dell’utenza e non farci lavorare, ma dico però che ritardare di quindici giorni, così com’è possibile, servirebbe a sollecitare l’attuale governo e quello che nascerà dopo il 25 settembre a mettere mano a questo problema gravissimo che sta mettendo alla fame il Paese”.

“Ho notizie di molti alberghi che in autunno non riapriranno e sono a rischio anche le terme che si fanno notoriamente in autunno con le strutture ricettive a serio rischio di chiusura e a seguire gli alberghi di montagna in vista della stagione invernale. Per questo dico all’attuale esecutivo di non giocare a ping pong, ma di agire immediatamente prima che la situazione precipiti. Si parla di scostamento di bilancio e di altri tecnicismi su cui non voglio entrare. Dico solo che io con la mia azienda pagavo una utenza di energia di mille euro lo scorso anno a luglio, oggi pago 4.500 euro, in attesa della bolletta che per via dei consumi sarà ancora più alta e allora questo che significa? Una cosa sola e cioè – conclude il presidente Confcommercio - che l’utile di una azienda è stato mangiato dal costo delle bollette”.

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