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Lunedì, 29 Aprile 2024
Montesilvano

Stella (M5s): "Dalla Regione risposte totalmente insufficienti per l'ex discarica Villa Carmine di Montesilvano"

La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle attacca la Regione Abruzzo e l'assessore Campitelli

«La risposta che ieri l’assessore Campitelli ha dato all’interpellanza da me presentata sui ritardi della bonifica della ex discarica Villa Carmine di Montesilvano confermano, ancora una volta, tutto il pressappochismo del governo regionale di centrodestra nei confronti di emergenze ambientali che dovrebbero essere gestite con la massima efficienza. Esattamente un anno fa è stata discussa un’altra interpellanza a mia firma sullo stesso argomento e dopo un anno nulla è cambiato. Il ritardo si è aggravato e i rischi per l’ambiente e per la salute pubblica restano».

A dirlo è la consigliera Barbara Stella del M5s dopo il consiglio regionale di ieri.

Questo aggiunge la Stella: «È inaccettabile l’affermazione dell’assessore secondo cui “la consigliera Stella vorrebbe tutto e subito” dato che i tempi per la gestione di siti inquinati come la ex discarica di Montesilvano li detta la legge, in particolare il decreto legislativo 152/06. Nello specifico, secondo l’articolo 242 comma 7, dopo l’approvazione dell’analisi di rischio, entro 6 mesi deve essere presentato il progetto operativo di bonifica. Di mesi ne sono passati ben 20 e di questo progetto non c’è traccia; ma non è l’unico problema. La regione ha confermato la decisione di voler bonificare il sito attraverso la tecnica del macroincapsulamento, lasciando lì la montagna di rifiuti, in barba a un parere di Ispra e Arta del 2020 nel quale si legge che questi rifiuti andrebbero totalmente rimossi e portati a smaltimento. Anche sulle risorse che verranno messe in campo la risposta è stata inadeguata; si parla genericamente di fondi europei, nazionali e regionali del ciclo di programmazione 2021/2027, ma sulla stima realmente necessaria per realizzare la bonifica nessuna certezza. C’è da chiedersi come mai questo sito non è stato inserito nell’elenco dei cosiddetti “siti orfani”, ovvero quei siti il cui responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede a tutti gli adempimenti normativi previsti. La regione, che di fatto sta agendo in sostituzione del comune, avrebbe già potuto intercettare importanti risorse, ma a quanto pare ha deciso di non farlo. Resta una sola certezza, l’enorme ritardo che si è accumulato e che potrebbe ancora aggravarsi. Se questi sono i modi e i tempi con i quali il governo regionale intende tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, è evidente che ha fallito su tutta la linea».

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