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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Odoardi (Fiab Abruzzo Molise) sulle piste ciclabili in città: "Nessun rispetto da parte degli automobilisti"

Il coordinatore interregionale della Fiab evidenzia come molti automobilisti abbiano l'abitudine di sostare sulle piste ciclabili provocando disagi all'utenza su due ruote

Nessun rispetto da parte di molti automobilisti che sostano lungo le piste ciclabili e, una volta ripresi, non si scusano ed anzi ritengono l'infrazione anche giustificata. A dirlo Giancarlo Odoardi, coordinatore interregionale della Fiab Abruzzo Molise che racconta un episodio a lui accaduto in città zona ponte Risorgimento:

"Un giorno feriale, sul tratto nord, lato monte, del Ponte Risorgimento, in prossimità del Cinema Massimo: ben sei automezzi parcheggiati sulla corsia ciclabile, praticamente per tutta la sua lunghezza. Non sempre è così, ma spesso lo è: c’è sempre qualcuno che ritiene che le due ruote possano agevolmente passare di fianco, sulla strada, insieme alle auto, sentenziando arbitrariamente che la corsia ciclabile è messa al posto del parcheggio per cui è legittimo adottare la funzione in quel momento più utile per soddisfare il bisogno di lasciarci l’auto! Non accade mai che un automobilista lasci la sua auto lungo la strada, lungo la corsia di marcia e la corsia ciclabile libera: anche se la strada è ampia, non viene da sostare lontano dal marciapiede, perché forse sembra di sostare proprio in una posizione decisamente esposta, dove è evidente l’infrazione. Sulla ciclabile ci si sente più riparati, nascosti. Poi, che cavoli, un minuto!"

Odoardi si ferma quindi per fare foto, e si avvicinano due dei proprietari dei mezzi per chiedere le ragioni dello scatto:

"Una volta esposte (avete parcheggiato sulla ciclabile!), valutata l’innocuità del nostro operato, sostengono che loro devono lavorare! A questo punto, per lavoro potrebbero anche percorrere un senso unico contromano, passare col rosso o non so cos’altro, perché “auto” legittimamente autorizzati a contravvenire: addirittura il parcheggio sulla corsia ciclabile non è neanche nell’ipotetico elenco delle infrazioni. Uno dei due interlocutori allarga anche il campo delle motivazioni, dimostrando di conoscere la città, i dintorni e le più recenti realizzazioni, come la pista sul Ponte delle Libertà, che riduce le corsie necessarie invece per agevolare l’intenso flusso delle auto, come di di tante altre di cui non si comprende l’utilità."

Spesso, spiega Odoardi, ha contattato la polizia municipale ma questa volta li ha incontrati lungo viale Marconi:

"Neanche l’hanno fatta tutta la via, sola andata, e già hanno comminato 30 multe, mi dicono: dovrebbe saltare anche qualche patente, aggiungono. Però, passate le guardie, alle loro spalle tutto torna come prima, con le auto a parcheggiare sulla corsia dei bus e, al di là del ponte, sulla corsia ciclabile, a ratificare che le linee gialle e bianche di delimitazione di quello spazio riservato sono solo una trascurabile opzione."

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