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Stop al fermo biologico in Adriatico, torna il pesce fresco a tavola

Come fa sapere, infatti, Coldiretti Impresapesca, nella notte tra il 14 e il 15 settembre i pescherecci abruzzesi potranno andare nuovamente in mare per rifornire i mercati, la filiera e la ristorazione

Stop al fermo biologico in Adriatico, torna il pesce fresco a tavola. Come fa sapere, infatti, Coldiretti Impresapesca, nella notte tra il 14 e il 15 settembre i pescherecci abruzzesi potranno andare nuovamente in mare per rifornire i mercati, la filiera e la ristorazione.

“Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresapesca – in aggiunta al periodo di fermo in via di conclusione i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. Il fermo è caduto quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – poiché il blocco dell’attività si è andato a sommare all’aumento drastico della riduzione delle giornate di pesca imposta dalla normativa europea, per le imbarcazioni operanti a strascico. Le giornate di effettiva operatività a mare sono scese per alcuni segmenti di flotta, per i segmenti di maggiore tonnellaggio, a circa 140 all’anno, rendendo non più sostenibile l’attività di pesca considerata anche l’assenza di un efficace sistema di ammortizzatori e di valide politiche di mercato capaci di compensare le interruzioni”.

L'associazione, poi, aggiunge: "Il settore avrebbe bisogno di scegliere autonomamente quando operare e quando fermarsi in base alle condizioni di mercato, alle necessità di manutenzione delle barche o alle ferie del personale. La rigidità del fermo così come concepito attualmente, peraltro, continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 35 anni di fermo pesca, per alcune specie, è progressivamente peggiorato, come anche parallelamente lo stato economico delle imprese e dei redditi dei lavoratori. L’auspicio è che dal 2022 si possa partire con il nuovo Feampa con positive novità per mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto sia delle esigenze di riproduzione delle specie di maggiore bersaglio e delle esigenze economiche delle marinerie".

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