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Economia

Sciopero e corteo dei corrieri pescaresi di Sda - Poste Italiane: "La nostra professionalità va difesa"

I corrieri hanno organizzato una manifestazione per il primo giugno prossimo con un corteo che sfilerà nelle vie di Pescara fino alla sede centrale di Poste italiane

Sciopero e corteo in centro a Pescara per i corrieri della filiale Sda - Poste Italiane di Pescara, per dare seguito allo stato di agitazione esistente derivante dall’aggravarsi delle problematiche lavorative in discussione. Giovedì 1 giugno infatti incrocieranno le braccia i lavoratori dopo la riunione degli Rsa Sda d'Italia (appoggiati da tutte le sigle sindacali confederate e non che rappresentano) appoggiando anche gli scioperi che si sono tenuti già in altre città. Ci sarà un corteo che raggiungerà la sede delle poste centrali di Pescara:

"Il settore della logistica, se ancora ce ne fosse il bisogno, è uno dei settori più trainanti per l’economia del nostro paese. Basti pensare all’importanza che ha ricoperto nel periodo pandemico dove proprio questo settore è stato considerato basilare e di vitale importanza per i rifornimenti di materie prime e beni di prima necessità. Ma anche questa realtà lavorativa del nostro paese ha bisogno di essere regolamentata e, lì dove si verifichi, difesa dagli attacchi destabilizzanti esterni ed interni. Non vogliamo esagerare ma è proprio quello che sta accadendo nel mondo della logistica e trasporti, ed inparticolar modo, ciò che riguarda la sfera Sda- Poste italiane dove la dirigenza sta attuando politiche di lavoro definibili scorrette che non valorizzano ma anzi declassano il patrimonio lavorativo rappresentato dai corrieri.
Proprio dietro queste figure, come tutte le realtà lavorative, ci sono persone, esseri umani, padri di famiglia, professionalità acquisite nel tempo che assolutamente vanno difese e non condannate per meri calcoli di bilancio. "

Fra le richieste l'internalizzazione dei dipendenti con lo scopo di ottenere trattamenti economici più omogenei e più elevati in tutto il territorio italiano, contemporaneamente alla riduzione del numero delle ditte appaltatrici, il blocco della delocalizzazione di Sda a corrieri a basso costo, no ad appalti al ribasso e subappalti che frazionano la filiera, e l'attivazione di un'indennità di disagio in 700 euro per cambio appalto o cambio denominazione con doppio Cud:
"Le professionalità vanno difese, così come vanno difesi il diritto al lavoro, la categoria, la dignità delle persone, non calpestate!"

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