Porto, Del Vecchio: "Perché rinunciare alla collocazione nell’Autorità di Ancona?"
Parla l'ex vicesindaco: "Ho sentore del fatto che la confusione promossa da taluni istrioni, politici e non, sia finalizzata più a coprire vuoti drammaticamente preoccupanti che a perseguire i veri interessi dell'Abruzzo"
"Civitavecchia sì, Ancona no: ci si trova di fronte a una corsa all’accaparramento di un nuovo approdo più istituzionale che funzionale e che spinge una platea di soggetti rappresentativi di Organismi, Enti ed Associazioni della regione abruzzese a cavalcare un’onda che, alla prova dei fatti, poco o nulla porterà in termini di benefici ai nostri territori quanto non occasioni perse che si possono profilare all’orizzonte".
È quanto afferma in una nota l'ex vicesindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio, che si pone alcune domande:
- perché rinunciare alla nostra collocazione nell’Autorità di Ancona che ci permette di essere strategicamente presenti e protagonisti nella programmazione delle attività anche e soprattutto nel mare Adriatico nella sua interezza?
- Perché rinunciare ai programmi già avviati con l’Autorità di Ancona, e da questa già ampiamente delegati alla Regione Abruzzo con i Protocolli d’Intesa firmati dai Presidenti della Regione Abruzzo, D’Alfonso prima e Marsilio dopo, con il Presidente dell’Asp Giampieri?
- Perché rinunciare al già avviato “Piano Regolatore di Sistema Portuale” da parte dell’Autorità di Ancona?
- Perché confondere la gestione della Zes, ora tutta della Regione Abruzzo con Autorità di Ancona, con quella laziale?
Del Vecchio, poi, conclude:
"Ho sentore del fatto che la confusione promossa da taluni istrioni, politici e non, sia finalizzata più a coprire vuoti drammaticamente preoccupanti per garantirsi un’effimera visibilità che a perseguire i veri interessi della nostra amata regione. E intanto il ventilato inserimento del porto di Pescara nello “sblocca cantieri” è miseramente naufragato nel silenzio assordante dei rappresentanti locali dei partiti di Governo nazionale".