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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Coldiretti lancia l'allarme: "Allevamenti al collasso in Abruzzo, servono fondi"

L'associazione di categoria chiede sostegno agli allevamenti da latte che nella nostra regione rischiano di essere spazzati via dal dimezzamento dei fondi comunitari erogati

Mille pastori abruzzesi rischiano di chiudere le stalle da allevamento per il latte, a causa del dimezzamento dei fondi comunitari erogati. A dirlo Coldiretti Abruzzo che lancia l'allarme per un settore in via d'estinzione già duramente colpito prima dal Covid e poi dalla guerra in Ucraina:

"La decurtazione dei contributi del 40% a livello europeo (la cosiddetta politica agricola comunitaria, anche conosciuta come Pac) era stata già evidenziata da Coldiretti alla Regione Abruzzo che, nel frattempo, ha provveduto a proporre una serie di interventi “compensativi” che andranno a ridurre il divario del 20%. Ma non basta. In ballo c’è il futuro di un settore tradizionale e importantissimo per l’economia, il turismo e l’ambiente regionale che conta circa mille pastori per un totale di 200mila capi tra ovini e caprini. Da qui, in occasione del tavolo verde, l’appello di Coldiretti Abruzzo all’assessorato regionale: cercare ulteriori interventi per “compensare” il “gap” ed intervenire sui tavoli nazionali per evidenziare la situazione abruzzese, in cui l’allevamento è ormai un settore che rischia il tracollo."

Secondo Coldiretti, servono strumenti di sostegno e ristori concreti e veloci, e quanto fatto dall'assessorato regionale che ha portato la decurtazione dal 40 al 20% non è sufficiente spiega Roberto Rampazzo direttore di Coldiretti Abruzzo:

"Nell’ultimo tavolo verde abbiamo presentato una ulteriore proposta per far fronte alla situazione, già difficilissima. Ricordiamo che la zootecnia in Abruzzo è uno dei settori più fragili, già penalizzato dall’aumento del prezzo dei mangimi e dei cerali dovuto alla guerra e dalla staticità dei prezzi conferiti all’origine (1,20 euro per latte ovino e 60 centesimi per quello bovino). Gli allevatori, che devono sostenere costi più alti di gestione, ora si vedranno decurtare anche gli aiuti comunitari. È insostenibile andare avanti”.

Ora il settore rischia l'estinzione nonostante rappresenti un segmento importante e tradizionale dell'economia agricola abruzzese:

“Chiediamo alla Regione un ulteriore sforzo e un intervento a livello nazionale  ogni volta che chiude una stalla si perde un patrimonio di tradizione, cultura, paesaggio e storia, si rischia il depauperamento del paesaggio e viene a mancare la custodia del territorio. E questo, in Abruzzo, è un rischio sempre più concreto”.

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