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Aumentano gli sfratti, Unione Inquilini: "Situazione drammatica a Pescara"

Nella nostra provincia le sentenze emesse sono 1.660, un aumento del 169,48%, le richieste di esecuzione 1.305, +388,76%, gli sfratti eseguiti 451 (+34,63%). Rapattoni: "Dare risposte alle famiglie che avrebbero diritto a una casa popolare"

In Abruzzo gli sfratti aumentano, ad eccezione delle province di Chieti e Teramo, dove si registra un calo rispetto all'anno precedente. Pescara si conferma città più morosa: aumentano sentenze di sfratto emesse e sfratti eseguiti.

A fare il punto sui dati 2017, diffusi dal Ministero dell'Interno, è l'Unione Inquilini di Pescara che parla di "percentuali drammatiche" per Pescara. Le sentenze di sfratto emesse in Abruzzo sono state 2.274 (+80,19%), le richieste di esecuzione 2.087 (+82,11%) e gli sfratti eseguiti 783 (+11,70%).    

"Chiediamo di dare risposte alle famiglie che avrebbero diritto a una casa popolare e sono in graduatoria da anni e di usare la leva fiscale per ridurre gli affitti", afferma Walter Rapattoni, segretario provinciale Unione Inquilini e membro della segreteria nazionale.

Nella sola provincia di Pescara le sentenze emesse sono 1.660, un aumento del 169,48%, le richieste di esecuzione 1.305, +388,76%, gli sfratti eseguiti 451 (+34,63%).

"E’ necessaria un’immediata sospensione dell’esecuzione di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole, che è la vera questione che occorre affrontare e su cui governo e regioni nulla hanno fatto nel corso degli anni nonostante le molte promesse - aggiunge Walter Rapattoni - Ricordiamo che vi sono centinaia di migliaia di nuclei “inutilmente” collocati nelle graduatorie e che attendono da anni una casa popolare. La politica e le istituzioni non possono più temporeggiare, è tempo di agire”.                                                                                                           

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