Naso chiuso? Fai gli ‘sfummichi’ e torna a respirare
Un antico rimedio ma molto attuale, perché le nonne sapevano sempre cosa fare
Da ottobre in avanti si rischia di avere il naso chiuso e per liberarlo bisogna fare i suffimigi. Che in Abruzzo conosciamo come sfummichi. Sì, proprio loro, quell’antico rimedio della nonna, noto anche con il termine fumenti, che aiuta a decongestionare le vie respiratorie e ritrovare un po’ di sollievo.
È considerato un rimedio naturale molto antico e altrettanto efficace; in questo modo si potrà evitare, laddove non sia strettamente necessaria, l’assunzione di farmaci.
Vediamo nel dettaglio cosa sono e come si fanno.
La tecnica della suffimigazione
La suffimigazione è una pratica arcaica ma efficace, che attraverso la trasformazione di una sostanza in vapore e fumi, svolge tre azioni: decongestionante, disinfettante ed emolliente.
In particolar modo si ricorre ai suffimigi per combattere e contrastare i fastidi legati a gola, setti nasali, corde vocali e trachea, eliminando secchezze e catarro. Servono per alleviare tosse, raffreddore, laringite, faringite, rinite, malattie bronchiali e sinusite.
Come fare gli sfummichi?
In casa si possono fare facilmente, perché basta far evaporare dell’acqua e respirarla. In sostanza bisogna prendere una pentola, riempirla con acqua e metterla sul fuoco fino a raggiungere l’ebollizione. Spegnere la fiamma, mettere l’acqua fumante in una bacinella (o altro contenitore capiente), aggiungere sostanze decongestionanti, come erbe, oli essenziali o bicarbonato, posizionarsi davanti la bacinella per respirare il vapore e coprirsi con un asciugamano grande. In questo modo l’apparato respiratorio si libererà a poco a poco da muco, batteri e agenti inquinanti.
Conviene respirare a bocca aperta e riprendere fiato, togliendo l’asciugamano, ogni due minuti. Oltre all’apparato respiratorio, ne gioverà anche la pelle, perché i pori si dilateranno e il viso sarà più pulito.