Stress: 8 abruzzesi su 10 si sfogano attraverso comportamenti alimentari scorretti
Si commettono errori, si ingerisce più cibo del necessario, si perde l’appetito e si assumono alcolici
Una nuova ricerca condotta dell’Osservatorio Reale Mutua in collaborazione con Slow Food dimostra che per 8 abruzzesi su 10 lo stress causa comportamenti alimentari scorretti. Si commettono errori, si ingerisce più cibo del necessario, si perde l’appetito e si assumono alcolici. Questi sono solamente alcuni degli atteggiamenti che entrano in gioco quando si è stressati. Insomma, si fa fatica a controllarsi.
Questo tipo di comportamenti alimentari scorretti incidono sullo stato generale di benessere, perché provocano bruciore, acidità, gonfiore, nausea e pesantezza.
Tuttavia gli abruzzesi riconoscono l’importanza di una sana alimentazione, tanto che 1 su 2 segue con costanza una dieta bilanciata e di buona qualità, anche quando si trova fuori casa.
Le problematiche che più preoccupano sono sovrappeso (53%), malattie dell’apparato digestivo (39%), cardiovascolari (24%), diabete (24%) e ritenzione idrica (24%).
A tal proposito è intervenuto il direttore commerciale e brand del Gruppo Reale, Michele Quaglia:
“L’alimentazione è una componente centrale nella gestione della salute, da accompagnare a uno stile di vita attivo e a controlli medici periodici. Riteniamo sia molto importante favorire una sempre maggiore diffusione di una cultura dell’alimentazione, fondata su conoscenze e informazioni che permettano di adottare comportamenti virtuosi e adeguati. Per questo, da anni collaboriamo con Slow Food con iniziative di sensibilizzazione ad alto impatto territoriale.”.
Di seguito le parole di Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia:
“Slow Food si impegna ogni giorno a diffondere i principi di un'alimentazione attenta, basata sulla conoscenza e il piacere del convivio. Anche grazie al supporto di partner come Reale Mutua, diffondiamo un approccio diverso, che non considera il cibo come una commodity o semplice nutrimento per il corpo, e che resiste a un modello di sviluppo basato sul consumo e la velocità. Quello che proponiamo è un modo diverso di vivere, produrre e mangiare, in armonia con la terra, basato sul rispetto per il lavoro che c'è dietro i cibi di qualità e sulla cura della salute: la nostra e quella del pianeta perché sono, non solo strettamente interconnesse, ma addirittura la stessa cosa: un unico benessere (One Welfare) che riguarda tutto il vivente”.