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Politica Portanuova / Via della Fornace Bizzarri

Santilli: "Per l'asilo in via della Fornace Bizzarri ricorreremo al Consiglio di Stato, non possiamo perdere il finanziamento"

Così a IlPescara il vicesindaco che è anche assessore all'edilizia scolastica appreso della decisione del Tribunale amministrativo regionale che ha dato ragione ai residenti che chiedevano la tutela del parco attrezzato dove l'amministrazione intende realizzare il plesso scolastico

“Abbiamo già parlato con i nostri legali: faremo ricorso al consiglio di Stato. Non possiamo assolutamente perdere il finanziamento del piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr)”.
Poche, semplici e chiare le parole con cui il vicesindaco e assessore all'edilizia scolastica nonché ai parchi e il verde cittadino Gianni Santilli commenta la sentenza del Tribunale amministrativo regionale (Tar) che ha dato ragione ai cittadini di via della Fornace Bizzarri dicendo di fatto “no” alla realizzazione dell'asilo nido all'interno del parco di quartiere.

Il Comune persa la prima battaglia non intende dunque perdere la guerra e va avanti per la sua strada sulla base di quelle motivazioni respinte dal Tar, ma sostenute sin dall'inizio: in primis proprio la volontà di non perdere i fondi stanziati grazie al pnrr per dare un servizio essenziale alla cittadinanza.

Come è noto la vicenda è esplosa qualche mese fa quando i residenti del quartiere, saputo delle intenzioni dell'amministrazione, hanno optato per la mobilitazione organizzando sit-in e proteste per chiedere che l'asilo si facesse sì, ma nell'adiacente via Celestino V. Un'area che però, ha sempre sostenuto il Comune, non è in suo pieno possesso e che dunque avrebbe implicato un iter troppo lungo per l'acquisizione definitiva laddove i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza dettano tempi precisi e stretti per essere impiegati.

Inutili tutte le rassicurazioni date dal vicesindaco stesso anche a seguito del sostegno dato ai residenti del Wwf e del Conalpa per la tutela degli alberi ventennali che campeggiano in quel parco aperto nel 2002 e cioè quando le palazzine dove chi l'asilo lì non lo vuole, vive.

Alberi che, hanno sempre assicurato dall'amministrazione, sarebbero stati tutelati e cioè non tagliati per cui previsto sarebbe stato solo l'espianto e la ripiantumazione di un paio di loro. Rassicurazioni che avevano riguardato anche la creazione di una nuova area verde in una zona adiacente. Il parco però i residenti lo vogliono lì dov'è e se mai le ruspe fossero arrivate, hanno sempre detto, proprio a quegli alberi si sarebbero incatenati. A

Davanti ai giudici del Tar l'amministrazione ha sostenuto le sue ragioni sottolineando in particolare che laddove si insisteva sulla richiesta di costruire l'asilo nido lì dove indicato dalla delibera oggi annullata e cioè in via Celestino V, quella stessa strada fosse stata indicata come mero riferimento essendo la più grande della zona, ma non come reale luogo in cui l'asilo dovrebbe sorgere. Altra ragione sostenuta che quel parco fosse stato sì realizzato lì, ma in un certo senso in modo "provvisorio" essendo poi l'area destinata ad altri servizi quali appunto gli edifici scolastici. 

Per il Tribunale amministrativo non sarebbe affatto così tanto è vero che i giudici hanno accolto la tesi degli avvocati difensori dei cittadini, Claudio e Matteo Di Tonno, e cioè che lì non si potesse costruire nulla dato che il parco è stato realizzato in ragione di un contratto urbanistico previsto dal Pue (Piano urbanistico esecutivo) e che questo non può essere violato se non con motivazioni valide. Motivazioni che, ha sottolineato Matteo Di Tonno a IlPescara, non sarebbero state date dall'amministrazione che quel contratto non lo avrebbe neanche citato davanti al tribunale.

Per Santilli però le cose stanno diversamente e le ragioni dell'amministrazione restano valide. Con l'obiettivo dunque di preservare il finanziamento, ribadisce, si ricorrerà per portare avanti il progetto così da non perdere le somme e utilizzarle nei tempi previsti dalla legge.

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