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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità Portanuova / Via della Fornace Bizzarri

"La farfalla" di via della Fornace Bizzarri spicca definitivamente il volo, il consiglio di Stato dice "sì" al nuovo asilo: le reazioni

"Un grande risultato" per il vicesindaco Gianni Santilli che si dice "dispiaciuto" dal fatto che la vicenda sia stata trattata come una questione politica. I residenti replicano che loro voce dell'opposizione non sono stati e seppur delusi ora, così come afferma il loro legale, si aspettano che si mantenga la promessa fatta davanti ai giudici: realizzare un nuovo parco a pochissima distanza

Da una parte la delusione dei residenti, dall'altra la soddisfazione dell'amministrazione e in particolare del vicesindaco Gianni Santilli che il progetto lo ha portato avanti. La palla, finita la partita al consiglio di Stato, torna però al centro perché chi in via della Fornace Bizzarri ora vuole che si concretizzi l'impegno preso e cioè che nelle immediate vicinanze del parco dove l'asilo alla fine sorgerà, nasca una nuova area verde attrezzata così come detto davanti ai giudici dal dirigente Giuliano Rossi. Così come, sottolinea Alessandra De Nardis che del comitato dei cittadini è in qualche modo portavoce, ci si aspetta sia mantenuto l'impegno di ripiantumare gli alberi che sarà necessario spostare per consentire la realizzazione dell'infrastruttura.

A riferirlo è l'avvocato Matteo Di Tonno che ha portato avanti le ragioni dei residenti in questa lunga battaglia. Ad essere state riconosciute però sono state in toto le ragioni avanzate dall'amministrazione con un punto cardine per quanto concerne l'intera vicenda: quel parco era provvisorio e non una “destinazione” definitiva. Questa l'ha data il piano regolatore ed è rivolta ai “servizi di interesse comune”: l'asilo lo è.

La “farfalla”, questa la forma che l'asilo avrà, spiccherà il volo e lo farà, così come gli altri tre asili finanziati con fondi pnrr, che sorgeranno in via Lago Isoletta, via Rubicone e in via Santina Campana.

Ad accogliere in consiglio di Stato il ricorso e dunque dichiarare la bontà della delibera del Comune portata in giudizio sono stati il presidente Vincenzo Lopilato con i consiglieri Silvia Martino, Michele Conforti e Luigi Furno e il consigliere estensore Fabrizio Di Rubbo. Ribaltata dunque la decisione del Tar che in prima istanza aveva accolto le ragioni dei residenti.

La convenzione del 2002 che aveva visto nascere le palazzine che circondano l'area verde dove ora c'è il cantiere per la costruzione del nuovo asilo, era stata sì adibita a parco, ma nell'ottica di una “sistemazione” che dunque non andava in alcun modo a modificare quella che sarebbe dovuta essere la reale destinazione dell'area. Il fatto che ci fosse il parco dunque, scrive il consiglio di Stato, “non implica alcuna rimozione di standard urbanistici, con la conseguente infondatezza anche della relativa argomentazione riproposta dalla difesa degli appellati”. “La compatibilità di detta destinazione con la mera 'sistemazione' a verde operata in occasione della convenzione di comprensorio del 2002 - si legge ancora - deriva proprio dal carattere non vincolante di quest’ultimo assetto, che non rappresenta una “destinazione” a verde”. .

“La dicitura – scrivono ancora i giudici - riassume e chiarisce l’intera questione dibattuta, essendovi appunto ribadita la differenza tra il concetto di 'sistemazione' (in concreto a verde) e quello di “destinazione” urbanistica (restante, invariata, a 'servizi di interesse comune'). Si è dunque trattato, nell’occasione, semplicemente di conferire all’area un assetto, il più logico a quel tempo, non essendo stata ivi progettata alcuna concreta edificazione, pur sempre consentita in futuro”. Varianti dunque non ce ne sono state per cui il piano regolatore e gli altri atti con cui si attesta la reale vocazione cui era destinata l'area verde, non sono discutibili: questo in sostanza ciò che si dice.

Anche la contestazione fatta dai residenti per cui nella delibera si individuava l'area di via Celestino V come quella dove sarebbe dovuta sorgere l'asilo e non quella di via della Fornace Bizzarri dove effettivamente sarà costruita, è stata respinta dai giudici laddove, al contrario, è stata accolta la tesi dell'amministrazione “in quanto – dice la sentenza - l’indicazione formale di via Celestino rispondeva alla mera esigenza della comoda individuazione, attraverso la via principale della zona, dell’ubicazione dell’asilo nido, allorquando dalle planimetrie allegate agli atti addotti nel motivo risulta che la concreta futura costruzione sarebbe intervenuta in via della Fornace Bizzarri”.

Infine le problematiche sollevate sul fatto che ci saranno problemi con accessibilità e parcheggi in un'area residenziale urbanizzata. L'opera, specifica il consiglio di Stato facendo riferimento alla memoria presentata dal Comune, “non comporta alcun aumento di standard, essendo questi ultimi già previsti dal prg di cui il progettato asilo nido rappresenta mera attuazione”. “Essendo già intervenuta la realizzazione dei parcheggi pubblici – si legge nella memoria -, secondo l’indice indicato, la realizzazione dell’asilo nido completerà la dotazione delle attrezzature di interesse generale previste dalla scheda norma definita dal prg, senza la necessità di ulteriori posti auto”. Impossibile poi, precisano i giudici, pretendere che si abbia un uso esclusivo dei parcheggi che sono comunque pubblici.

Il Comune dunque ha vinto con le spese relative ai due gradi di giudizio che saranno compensate, precisa infine la sentenza, “per l’oggettiva peculiarità delle vicende di causa”.

Il vicesindaco Santilli: “Grosso risultato, dispiace sia stata trasformata in una questione politica”

A difendere sempre quel progetto è stato il vicesindaco Gianni Santilli che sia al verde che all'edilizia scolastica è assessore. Per lui quello ottenuto “è un grosso risultato. Mi dispiace un po' che era diventata una questione politica. Avevamo incontrato spesso i residenti cercando di far capire loro le nostre esigenze – dice a IlPescara -. Cercheremo di evitare di tagliare le piante in quella zona e soprattutto – specifica – l'ingegner Rossi ha garantito un importante impegno: fare il parco proprio lì vicino. Il tempo di organizzarci e individuare le risorse e – assicura – lo faremo”.

Problemi con i residenti ci sono stati anche in via Santina Campana sebbene lì ricorsi non ce ne siano stati. Con via della Fornace Bizzarri si chiude dunque il piano dell'amministrazione per la realizzazione dei nuovi quattro asili nido e per Santilli la priorità era proprio questa. “I sette asili che ci sono già tutti strapieni e stiamo facendo le convenzioni con i nidi privati almeno fino al 31 dicembre. Con la realizzazione dei nuovi plessi che saranno realizzati il prossimo anno (l'anno scolastico 2023-2024), saremo in grado di eliminare tutte le liste d'attesa dando la possibilità a tutte le famiglie, anche quelle dei non residenti, di usufruire dei servizi degli asili nido comunali. Ci ho lavorato tanto, mi dispiace per il conflitto che ne è venuto fuori e che ha preso una piega politica, ma era la scelta da fare per dare risposte necessarie ai bambini e i loro genitori”.

Alessandra De Nardis (comitato via della Fornace Bizzarri) e l'avvocato Di Tonno: “Ora ci aspettiamo la realizzazione del nuovo parco”

Se per De Nardis così come per tutti i residenti la delusione c'è, per il legale che ha portato avanti le loro istanze ciò che dispiace non è tanto il come sia andata a finire, ma il come la vicenda sia stata gestita. “Non era in discussione la costruzione dell'asilo, ma dove doveva essere costruito. Facendolo in via Celestino V si poteva evitare un doppio passaggio già che il parco già c'era e si sarebbe dovuta fare solo un'opera: l'asilo. Questo perché – spiega – sarebbe stato diverso se l'ipotesi di via Celestino V fosse stata scartata a monte: non si sarebbe dovuto parlare di tutti questi aspetti tecnici”. Ora l'auspicio è che quell'area diventi quella del nuovo parco: “davanti al consiglio di Stato – ribadisce anche lui – l'impegno è stato preso così come era già stato preso dal vicesindaco Gianni Santilli con dichiarazioni rilasciate alla stampa. Ora è nero su bianco”.

“A questo punto – aggiunge De Nardis che come tutti i residenti è delusa dalla decisione dei giudici che ovviamente loro non condividono e non comprendono nelle ragioni tiene a precisare – aspettiamo il nuovo parco che hanno assicurato sarà realizzato nelle immediate vicinanze e ci aspettiamo anche che gli alberi di via della Fornace, come affermato tante volte, non saranno tagliati. Venti giorni fa abbiamo consegnato una richiesta all'amministrazione 20 giorni fa e sono obbligati a risponderci entro un mese. Domenica 10 settembre ci incontreremo per decidere il da farsi perché se è vero che è finita la partita sul parco che c'è, non è ancora tutto finito: le promesse che sono state fatte ora verranno mantenute”. Per lei anche l'occasione per replicare a chi sostiene che la loro battaglia sia stata politicizzata. “Ci si accusa di dare voce all'opposizione, in realtà è il sindaco che sta facendo campagna elettorale. Noi non siamo stati utilizzati da nessuno”, afferma. “Sì siamo un po' delusi perché questa decisione pro-amministrazione come già avvenuto con la filovia sulla strada parco, per noi resta sbagliata”.

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