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Venerdì, 26 Aprile 2024
Alimentazione

Farina di grillo: cos’è e ne vale davvero la pena adoperarla?

Rappresenta un’ottima fonte di proteica perché composta dal 65% di proteine

Da qualche settimana l’Unione Europea ha approvato l’uso della farina di grillo a fini alimentari. Anche in Italia. Una novità per il vecchio continente, dove i prodotti a base di insetti non sono di uso comune, così come lo sono invece tra le popolazioni asiatiche. Eppure la farina di grillo sembra essere la nuova frontiera del food.

Non si tratta del primo ingrediente a base di insetto approvato in Europa. Precedentemente sono stati approvati anche le larve gialle essiccate di Tenebrio molitor e Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere.

Eppure la farina di grillo ha provocato diverse reazioni tra commercianti di prodotti alimentari e tra i consumatori.

Ma cos'è la farina di grillo? Si tratta di un alimento prodotto utilizzando insetti essiccati. Rappresenta un’ottima fonte di proteica perché composta dal 65% di proteine. È inoltre ricca di fibre, vitamina B12, sodio, fosforo, calcio e ferro.

Quanto costa la farina di grillo? Molto più di quella comune. Per un chilo di farina di grillo si spende tra i 75 e gli 80 euro. Quella di frumento costa meno di 2 euro a sacchetto.

Le polemiche sull’arrivo e sull’utilizzo della farina di grillo, che potrebbe essere inserita e perfettamente camuffata in pasta e dolci, sono rilevanti. Questo perché si sospettava che le aziende non fossero obbligate a indicare il tipo di farina utilizzata. Tuttavia si tratta di una notizia falsa. L’azienda che intende usare la farina di grillo nei propri prodotti è tenuta a riportarlo sull’etichetta secondo il decreto legge 109 del 1992 ed anche dalla norma europea 1169 pubblicata nel 2011.

In Italia l’unica azienda che, al momento, ha richiesto l’autorizzazione all’uso di farina di grillo nei propri prodotti è la Italian Cricket Farm, che ha sede nella provincia di Torino.

Che gusto ha la farina di grillo? Sembra che come gusto ricordi quello delle mandorle e delle nocciole. Quindi potrebbe essere una buona alternativa all’interno dei dolci.

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