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Domenica, 28 Aprile 2024

VIDEO | Via della Fornace Bizzarri, i residenti esultano e annunciano: "L'area di via Celestino V è del Comune: l'asilo si faccia lì"

Alcuni esponenti del comitato spontaneo nato per dire "no" al plesso scolastico hanno voluto incontrare la stampa dopo la vittoria davanti al Tribunale amministrativo regionale per festeggiare, ma anche per mostrare una voltura catastale che per loro porrebbe fine alla diatriba legale

Ha un sapore speciale per i residenti di via della Fornace Bizzarri la giornata di oggi, venerdì 10 marzo: è infatti quella successiva alla vittoria incassata in primo grado contro la realizzazione dell'asilo nido nel parco di quartiere e proprio lì sono tornati per la prima volta non per protestare, ma per festeggiare.

Festeggiamenti non solo perché il Tar ha accolto il loro ricorso annullando la delibera comunale con cui intendeva, anzi intende visto che ricorrerà al consiglio di Stato, realizzare il plesso scolastico in virtù del finanziamento del piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) ottenuto, ma anche perché, riferiscono, ci sarebbe una visura catastale che accerterebbe come lo spazio verde di via Celestino V dove chiedono si realizzi l'asilo, sia entrato nei giorni scorsi in pieno possesso del Comune per cui tornano ad insistere: va fatto lì.

“Siamo felicissimi”, dichiara Erika Pelagatti portavoce del comitato spontaneo nato per fermare il progetto dell'amministrazione. “Non avevamo dubbi sin dall'inizio perché siamo convinti che la giustizia prevalga sempre”. Il suo ringraziamento va ai cittadini, ma anche al parroco, don Enrico, alle associazioni ambientaliste che li hanno sostenuti e agli esponenti politici di minoranza che si sono pure opposti al progetto. Questa però, precisa Pelagatti, “non è una questione politica, ma di fare ciò che è giusto per i cittadini, per il bene pubblico e per tutta Pescara. Il verde non si tocca. Oggi abbiamo dato una lezione al nostro sindaco”.

Se per Antonio Dichiarante componente dello stesso comitato, si tratta di un'affermazione più che di una vittoria laddove, sottolinea, resta la disponibilità al dialogo che non ci sarebbe però stato nel cercare di trovare una soluzione comune, è proprio lui a sostenere che l'asilo si può sì fare, ma nell'area di via Celestino V di cui si è sempre parlato. Questo perché ci sarebbe quella voltura catastale che ne accerterebbe il pieno possesso in capo all'amministrazione. “Quando avevamo attenzionato il terreno di fianco al Banco Alimentare e cioè il terreno ex Cocea ceduto al Comune nel 2003 e che sosteneva non avere nella piena disponibilità, siamo andati a verificare i motivi alla base di questa tesi e recentemente, con precisione il 28 febbraio e cioè una settimana fa, questo terreno è entrato nel pieno possesso del Comune. Ho una visura storica per immobili e c'è proprio riportata questa data. Ora – aggiunge – sembrerebbe che il Comune voglia far retrocedere questa sistemazione. A che pro? Per fare un dispetto ai residenti. Non mi sembra un'amministrazione sana questa, non mi sembra una posizione giusta, ma mi sembra una posizione capziosa perché, torno a dire, non abbiamo mai inteso fare la guerra a nessuno, ma costruire salvando quello che di costruito già esiste da vent'anni e la cui manutenzione è in capo al Comune”. Andare a toccare ciò che c'è dunque, conclude, “è un altro capitolo, un altro motivo per eventuali azioni future”.

I residenti dunque continuano a dire sì all'asilo, ma in via Celestino V e non in via della Fornace Bizzarri e criticano la scelta dell'amministrazione nel voler perseguire questa strada dicendosi pronti a portare avanti la loro battaglia. Una battaglia che si potrebbe ampliare. A Pelagatti chiediamo infatti se visto che in corso ci sono le proteste dei residenti di via Santina Campana e sembra si aggiungeranno quelle di via 8 marzo per dire “no” alla casa di comunità della Asl nel parco di quartiere sebbene su questo fronte si sia aperta una riflessione e in virtù del fatto che accanto a loro proprio oggi (venerdì 10 marzo) ci sono gli esponenti del comitato in difesa di viale Marconi che attendono una risposta al loro di ricorso fatto al Consiglio di Stato, si possa immaginare una sorta di class action di cittadini: “mi sembra la cosa più logica – risponde -. Qui l'unica persona che non capisce è quella che ci dovrebbe sostenere e cioè il primo cittadino con tutta la sua giunta”.

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