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Martedì, 30 Aprile 2024

VIDEO | Il centrosinistra: "Il cantiere di viale Primo Vere non doveva partire: l'autorizzazione della soprintendenza non c'era"

Il dato sarebbe emerso dalla risposta all'interrogazione fatta dal capogruppo del Pd Piero Giampietro. Troppa fretta nel far partire un cantiere tanto importante che ha creato moltissimi problemi al traffico visto anche il crollo della galleria San Silvestro per le opposizioni: "Colpevole negligenza da parte dell'amministrazione comunale"

Il cantiere di viale Primo Vere non sarebbe dovuto partire e questo perché mancava l'autorizzazione paesaggistica definitiva della soprintendenza giunta solo in questi giorni. A sostenerlo i consiglieri comunali del centrosinistra commentando la risposta avuta all'interrogazione presentata dal capogruppo Pd Piero Giampietro. Interrogazione chiesta per sapere se le prescrizioni sollevate dalla soprintendenza fossero state rispettate: così non sarebbe stato.

Proprio l'assenza del documento avrebbe portato allo stop dei lavori che in questi due mesi non avrebbe fatto altro che, incalzano, portare disagi al traffico. Questo senza dimenticare le polemiche esplose per il taglio degli alberi fatta e ancor prima che arrivasse la risposta all'interrogazione, hanno fatto esplodere la polemica da parte delle associazioni con anche con un esposto fatto ai carabinieri forestali dalle sezioni locali di Italia Nostra e l'Archoclub.

Quella cui ci si troverebbe davanti dunque non sarebbe stata altro che una “colpevole negligenza” da parte dell'amministrazione comunale che ha fatto partire i lavori “senza rendersi conto di non avere l'autorizzazione definitiva dalla soprintendenza rispetto a lavori sulle essenze arboree”. A ribadirlo il consigliere comunale del Pd Marco Presutti. Due poi le aggravanti, prosegue Giampietro con al fianco oltre a Presutti anche i Giovanni Di Iacovo, Francesco Pagnanelli, Stefania Catalano e Mirko Frattarelli: gli uffici comunali del servizio Verde non sarebbero stati affatto coinvolti e nessuna relazione di agronomi esterni all'ente sarebbe mai stata ricevuta. Relazione che invece Italia Nostra a un agronomo l'ha chiesta, e nello specifico a Luigi Giannangelo, che ha valutato il patrimonio arboreo dell'arteria strettamente connessa alla riserva dannunziana, come un patrimonio da 900mila euro.

Quello che conta per le opposizioni è però il dato politico: la “fretta” ha portato a un errore grave, afferma Di Iacovo dato che la soprintendenza, rimarcano i consiglieri, i suoi rilievi li aveva fatti, con i lavori partiti senza che però a questi si sarebbe ottemperato. Siamo di fronte, aggiunge Di Iacovo, “di fronte alla solita cattiva abitudine a ridosso delle nuove elezioni, di far partire di fretta i cantieri per far vedere che c'è quella mobilità mancata nei cinque anni in cui non si è fatto nulla”. Al danno fatto alla viabilità si aggiunge, prosegue, quello fatto al verde: “l'ennesimo pezzo di un puzzle con cui si stanno sterminando gli alberi di questa città. Le cose bisogna farle con criterio e ragionare cento volte prima di agire soprattutto in questo ambito”.

Presutti nel merito dei lavori non entra, ma quello che va messa alla luce è la “assoluta trascuratezza e la colpevole negligenza che ha avuto l'amministrazione nel far partire un cantiere che non poteva partire. Siamo nel grande appalto per la cosiddetta riqualificazione, più 'mostrificazione' della rivera nord e sud portata avanti dall'allora dirigente Fabrizio Trisi (poi travolto dall'inchiesta Tana delle Tigri), la madre di tutti i problemi del settore lavori pubblici. Questo era un appalto che aveva una sua complessità e avrebbe richiesto prudenza – rimarca il consigliere dem -. Quando si sono accorti che mancava l'autorizzazione definitiva della soprintendenza hanno dovuto fermare i lavori per fare la relazione necessaria e poi ripartire. Sostanzialmente i cittadini hanno sofferto per lungo tempo dell'interruzione di una delle principali tratte della città che si è combinata con il crollo della galleria San Silvestro”.

Viale Primo Vere il 15 dicembre, come annunciato dal presidente della commissione Sicurezza e mobilità Armando Foschi convocata proprio per fare il punto sul problema traffico dopo il crollo della galleria, riaprirà a doppio senso con i lavori che ripartiranno dopo le feste natalizie questa volta con l'autorizzazione.

Possibile, sottolinea sempre Presutti, che con i cambi al vertice del settore con un nuovo dirigente e un nuovo rup (responsabile unico del procedimento) che si sono trovato davanti un'infinità di documenti, le richieste della soprintendenza siano sfuggite, ma così non sarebbe dovuto essere di fronte a un protetto tanto importate, ribadisce. Per le opposizioni ci doveva prendere tempo ed esaminare tutto nel dettaglio, cosa che sembra non sia stata fatta, con i lavori che alla luce di quanto emerso dalla risposta all'interrogazione e lo stop del cantiere, si sarebbero dovuti far partire direttamente a gennaio evitando così due mesi di problemi al traffico. “Grave - chiosa Giampietro - gli assessori al verde e i lavori pubblici e il sindaco intervengano in un posto importante come la pineta senza accertarsi che tutto venga fatto a regola d'arte. Ora abbiamo una viabilità in tilt senza che chi dovesse vigilare lo abbia fatto”.

“A breve – prosegue Catalano – dovrebbero partire anche l'abbattimento dello svincolo a trombetta e il rifacimento di via Scarfoglio. Oltre ai problemi al traffico qui siamo davanti anche a un problema di sicurezza per questo nella commissione Sicurezza e mobilità abbiamo chiesto di attendere e capire i prossimi sviluppi”, sottolinea riferendosi alla situazione della galleria su cui ora c'è un'inchiesta in corso e per la quale si auspica un dissequestro temporaneo per consentire gli interventi di messa in sicurezza e, magari, la riapertura. Questo anche alla luce del fatto che ora è partito il cantiere per la rimozione degli alberi distrutti dall'incendio nella riserva dannunziana “ritardati anche in questo caso non per il maltempo come qualcuno dirà, ma perché sembra mancasse anche qui un documento”, chiosa.

Critiche dunque alle modalità adottate, i tempi “frettolosi” di avvio e anche quei tagli che comunque restano discutibili, conclude Di Iacovo. “Siamo completamente dalla parte della associazioni che fanno sentire vivo il sentimento della città verso i tagli cui assistiamo. Tutta la città è contraria e addolorata per quello che sta avvenendo in questi anni con zone verdi decapitate. La città sta insorgendo in modo spontaneo – conclude – ed è giusto”.

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