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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Precari della sanità, i sindacati chiedono un incontro urgente a Regione e Asl: "I concorsi devono essere a tempo indeterminato"

Fp Cigl, Fp Cisl, Fials e Nursind puntano il dito contro gli ultimi bandi dell'Azienda parlando di soluzioni tampone e di mancato confronto e all'assessore Verì chiedono di dare un indirizzo politico chiaro sulle scelte da fare

Prima il bando che include il reclutamento dei medici ormai in pesione, poi quello per gli operatori sociosanitari a tempo deteminato. Per i sindacati la Asl “persevera” nel fare scelte dal “respiro corto” che offrono solo “soluzioni tamponi e congiunturali” a fronte di una evidente necessità. Tutto questo senza aprirsi al confronto con i sindacati. Questo quanto denunciano e mettono nero su bianco in una nota inviata ai vertici sia dell'azienda sanitaria che della Regione, la Fp Cgil, la Fp Cisl, la Fials e il Nursind, di stabilizzare i precari.

Che la stabilizzazione sarebbe possibile anche per i 501 precari della Asl di Pescara, precisano i rappresentanti delle organizzaizoni sindacali Massimo Di Giovanni, Vito Di Milia, Gabriele Pasqualone e Antonio Argentini, lo dimostra il fatto che l'emendamento proposto dalla Cgil proposto alla politica proprio per questa ragione, è stato approvato dal governo.

I sindacati dunque insistono tornando a chiedere che i bandi di concorso pubblico per l'assunzione a tempo indeterminato siano fatti. Compito della Regione “oltre che visitare i vari reparti dell'ospedale, cosa apprezzabile ma non risolutiva del problema di carenza del personale sanitario – scrivono rivolgendosi direttamente all'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì – è di dare un indirizzo politico programmatorio chiaro: far stabilizzare il personale ancora precario e reclutato durante la fase emergenziale pandemia”. L'occasione anche per sottolineare ancora una volta che le azioni fin qui messe in campo sembrano andare nella direzione opposta e cioè quella della privatizzazione e l'esternalizzazione dei servizi così come si evincerebbe dalla delibera con cui si intendeva affidare a soggetti esterni la gestione dei codici bianchi e verdi del pronto soccorso e da quel bando con cui si richiamano in servizio i medici in pensione da contrattualizzare nel caso, aveva avuto modo di dire a IlPescara proprio Di Giovanni, con contratti che nulla hanno a che vedere con quelli interni alla Asl.

Di qui una nuova richiesta per un incontro urgente con la specifica richiesta all'assessore Verì di partecipare a quello che con l'azienda sanitaria i sindacati avranno il 2 marzo e che, sebbene “non risolutivo del problema” specificano Fp Cgil, Fp Cisl, Fials e Nursind, sarebbe l'occasione per “aprire un confronto di merito e serio”.

Quello che ad Asl e Regione chiedono è di rispondere chiaramente su quali sono le intenzioni e cioè “se si vuole continuare a non scegliere e conseguentemente non risolvere i problemi strutturali legati alla carenza di personale e garanzia del servizio sanitario pubblico in uno degli ospedali più importanti e congestionati d'Abruzzo oppure se si vuole davvero cercare di risolvere il problema alla radice”, scrivono nella nota che hanno indirizzato ai vertici dei due enti.

“La Regione Abruzzo (in riferimento sempre all'assessorato alla sanità ndr) – specificano le organizzazioni - deve assumersi le proprie responsabilità e i sindacati a difesa e per il rilancio del servizio sanitario pubblico hanno il sacrosanto diritto-dovere di chiederlo con forza”. Un incontro per loro non è più rinviabile. “Bisogna saper ascoltare il grido di dolore del sistema sanitario nazionale. Ci sono ragioni da vendere – concludono Di Giovanni, Di Milia, Pasqualone e Argentini -. Le ragioni di un sistema sanitario nazionale universale all'altezza e la valorizzazione del personale finalmente stabilizzato, efficiente di qualità ed adeguato nei numeri”.

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