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Registro Unioni Civili, Forza Italia dice no

I rappresentanti locali di Forza Italia dicono no all'istituzione del Registro delle Unioni Civili a Pescara, chiedendo al sindaco Alessandrini di occuparsi di altre priorità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Anche Forza Italia è impegnata, con posizioni contrapposte, nel dibattito su come regolare le unioni civili, garantendo la possibilità di adeguare la normativa italiana a quella di altri paesi europei.
Un partito non è una caserma e noi pensiamo che, aldilà di modifiche del codice civile che permettano anche alle coppie formate sul concetto di unione civile di accedere a informazioni sanitarie riservate, di stabilire accordi economici o altro, il concetto di famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, presente nella Costituzione italiana vigente, sia il presupposto invalicabile sul quale è stata costruita la nostra società e che noi intendiamo difendere strenuamente.
Non siamo pertanto in sintonia con coloro che vogliono disgregare il concetto di famiglia naturale tanto più se l’iniziativa è portata avanti solo ai fini propagandistici dal Sindaco di Pescara, che non può certo modificare con una deliberetta il codice civile della Repubblica Italiana.

Ci siamo opposti nella precedente legislatura, lo faremo coerentemente anche in questa, tanto più alla luce dei contenuti del deliberato (aggiungiamo di seguito il testo), che non serve a nulla e a nessuno.

Alessandrini pensi alla nostra economia cittadina, ai negozi che chiuderanno per la crisi economica ulteriormente aggravata dalla stangata fiscale che ha imposto, pensi ai fondi che il suo Governatore di Regione toglie per il dissesto e gli allagamenti della nostra Città senza che egli stesso dica una sola parola, pensi a non distruggere Corso Vittorio Emanuele, pensi a ritrovare una maggioranza utile a realizzare spazi cimiteriali per dare ai pescaresi una degna sepoltura e lasci stare ciò che non gli compete perché compete al Senato ed al Parlamento della Repubblica Italiana.
Per quanto ci riguarda contrasteremo tutti gli atti di indirizzo contro la famiglia, in tutte le Istituzioni e se necessario nelle strade e nelle piazze della città.

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