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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Il piano di risanamento acustico non sarà ritirato, l'ultimo appello delle associazioni di categoria ai consiglieri: "Non votatelo"

Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio non hanno ottenuto quanto sperato e sebbene ci saranno le deroghe per gli eventi del Comune e quelli patrocinati, il documento continua a non piacere: il 2 maggio il documento torna in aula per la definitiva approvazione

Non è di certo stato un incontro risolutivo quello con i rappresentanti delle associazioni di categoria, ma anche di apertura ce ne sarebbe stata poca se non nel ribadire che le modifiche al piano di risanamento acustico saranno quelle già annunciate con il documento che nel complesso rimarrà lo stesso passato al vaglio degli enti. Il 2 maggio quindi tornerà in consiglio comunale per incassare la definitiva approvazione. 

Sì alle deroghe per gli eventi organizzati dal Comune o da lui patrocinati, ma sulle misure da adottare per ridurre il rumore antropico non si fanno passi indietro sebbene questo, hanno avuto modo di ribadire i direttori di Confartigianato e Confesercenti Fabrizio Vinale e Gianni Taucci raggiunti da IlPescara e lì anche per conto di Confcommercio e Cna, non lo si possa attribuire alle attività commerciali sostengono. A dimostrarlo ricordano i due, lo studio commissionato proprio dalle associazioni e fatto in giorni infrasettimanali del mese di novembre: i decibel seppur con poche persone in giro si è superato perché a produrlo non sarebbero i locali, ma il vociare di chi esce a godersi la serata in piazza Muzii. Presenti all'incontro con i capigruppo, il sindaco Carlo Masci e il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli anche Casartigiani e Ascom che al piano sono invece favorevoli come più volte ribadito anche al nostro giornale proprio dal presidente di Casartigiani Pescara Dino Lucente. 

I direttori di Confartigianato e Confesercenti spiegano come nel corso dell'incontro abbiano sottolineato il fatto che il piano di risanamento acustico non sarebbe affatto obbligatorio, ma al massimo successivo ad un piano di zonizzazione per la riqualificazione acustica che però non c'è e anche il fatto che quel documento pensato per piazza Muzii rischia di diventare una mannaia per tutta la vita sociale serale della città dato che sarà applicabile sull'intero territorio comunale. Vianale lancia così l'ultimo appello e lo rivolge ai consiglieri e cioè di non votarlo quel piano che le associazioni chiedevano di ritirare. Un documento contro cui, una volta approvato ribadisce, non si può escludere un futuro ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale).

“Non abbiamo ricevuto nessun tipo di mediazione – dichiara Taucci -. Noi chiedevamo il cento per cento, non ci hanno dat neanche il 50 per cento. Per quanto ci riguarda l'unica parte del piano che andrebbe salvaguardata è quella che riguarda la tutela ambientale, ma per il resto non c'è alcuna soluzione al problema dell'impatto acustico e il nostro studio lo ha dimostrato”. Le proposte Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Cna le hanno avanzate come quella di prevedere ad esempio una premialità per le attività che con un'azione congiunta volessero realizzar un progetto di fonoassorbenza perché quella sarebbe in realtà la soluzione laddove il cosiddetto "rumore" viene prodotto più dalle voci che dalla musica come dimostrerebbero, spiega Taucci, le tende fonoassorbenti capaci di abbassare e di molto i decibel all'interno di un locale. Sì perché per loro resta impensabile chiedere agli esercenti di gestire il vociare esterno e cioè prevedere ad esempio un addetto incaricato di andare a dire alla gente seduta ai tavolini di abbassare la voce.

In realtà tra le fila della maggioranza qualche tentennamento sui contenuti restrittivi ci sarebbe stato e non è di certo un segreto che il presidente della commissione comunale commercio Fabrizio Rapposelli, tanto per citarne uno, di perplessità ne abbia. Proprio lui nelle scorse settimane all'indomani delle rilevazioni Arta fatte quando un'ordinanza restrittiva pendeva su Pescara Vecchia dimostrando che sono è più il vociare a fare rumore che non la musica, aveva chiesto di smetterla con le restrizioni e di rivedere gli orari di apertura e chiusura dei locali piuttosto.

Le quattro associazioni di categoria sperano ancora di vederlo bocciare quel piano perché si avii un piano condiviso per trovare le giuste soluzioni che non mettano il bavaglio definitivo, perché questo temono, prima a piazza Muzii e poi a tutte le zone dove si svolge la cosiddetta "movida" compresi gli stabilimenti balneari che a breve inizieranno la stagione. È c'è già chi, sottolinea Vianale, se ne sta andando con alcuni che avrebbero deciso di spostarsi a Fossacesia per organizzare dj set e serate di divertimento. È lui a ribadire che se mai il piano dovesse passare non si escluderanno le vie legali con Taucci che sottolinea come in piazza Muzii ormai il personale si sia ridotto del 40 per cento esattamente come i fatturati delle attività a riprova del fatto che tanta movida ormai non c'è se non il venerdì e il sabato.

Una cosa su cui però a quanto pare non sarebbero d'accordo i residenti che con sindaco, presidente del consiglio comunale e capigruppo di maggioranza e minoranza hanno avuto un incontro a parte. I due avevano chiesto di porre loro la domanda sul se dal 2017 ritengano che la situazione in piazza Muzii sia migliorata o peggiorata rilevando che ormai si sarebbe svuotata, ma la risposta arrivata non sarebbe stata quella che ci Taucci e Vianale si aspettavano: per i residenti, riferiscono alcuni dei presenti, se si esclude il boom del periodo post-covid in cui la voglia di uscire ha portato agli spostamenti in massa, le cose andrebbero peggio che in passato. 

“Sia chiaro – conclude Vianale – noi abbiamo invitato i consiglieri comunali a non votarlo il piano perché va contro la città. Chiunque lo voterà si assumerà una grossa responsabilità”. Insomma se da una parte le ragioni degli esercenti sembrano aver sciolto un po' il ghiaccio, l'incontro non ha portato a nessuna soluzione diversa rispetto a quel piano che in consiglio ci tornerà per essere approvato. Da parte loro le opposizioni come già annunciato la loro battaglia la faranno e la discussione, tra emendamenti e critiche andrà certamente per le lunghe, ma a meno di ammutinamenti dell'ultimo minuto è difficile immaginare che il piano non passerà, con quali altre ed eventuali modifiche lo si vedrà una volta arrivati alla conclusione dei lavori. 

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