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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Riserva dannunziana e non solo, Caudullo (servizio Verde del Comune) su Criteri minimi ambientali e smaltimento legname

Il responsabile del servizio interviene sulla polemica sollevata riguardo il riutilizzo dei materiali vegetali e legnosi che vengono rimossi durante gli interventi e fa una distinzione tra gli interventi in ambito urbano e non: per la pineta i Cam che si applicano sono quelli delle gestioni selvicolturali delle foreste

“Il materiale derivante dal taglio di alberi o altra vegetazione in ambiente urbano viene utilizzato seguendo i Criteri minimi ambientali, ma per la riserva dannunziana è diverso perché il contesto non è quello dell'ambito urbano: per legge la riserva è ricompresa in un bosco, una foresta e quindi vigono i Cam delle gestioni selvicolturale delle foreste e non quelli appunto, di ambito urbano”.

A dichiararlo rispondendo alle critiche sollevate in particolare da Giancarlo Odoardi, coordinatore interregionale della Fiab Abruzzo-Molise e dall'associazione Radici in Comune, è Mario Caudullo, responsabile del servizio Verde e parchi del Comune. Parole pronunciate intervenendo insieme alla dirigente del settore Sostenibilità ambientale e transizione ecologica Emilia Di Fino, nel corso della presentazione del bilancio arboreo 2019-2024 tenutasi in comune.

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Parlando dei Cam in ambito urbano Caudullo rimarca che “gli sfalci, le ramaglie e le potature derivanti da interventi di manutenzione ordinaria, devono essere sottoposti a trasformazione e il materiale ottenuto o viene riversato sulle aiuole come pacciamatura o viene trasportato altrove per il compostaggi”, sottolineando però che “in caso di manutenzione straordinaria però non si fa riferimento ai Cam, ma al codice dell'Ambiente. In base a questo codice il materiale, anche i tronchi, possono essere usati come sottoprodotto di lavorazione nell'industria, tornando a nuova vita. Ci sono anche altre possibilità – sottolinea -, ad esempio che il legno sia destinato alla termovalorizzazione: è il mercato a decidere, in base alla tipologia merceologica del legno e alle caratteristiche tecniche del legno”.

Discorso diverso però vale per la pineta su cui si sono sollevate critiche per cui, torna a dire Caudullo, si seguono sì i Criteri ambientali minimi, ma quelli che si applicano alle riserve e dunque quelli delle gestioni selvicolturali delle foreste.

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