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Bonifica Piano D'Orta, il M5S attacca Di Marco: "Ritardi inaccettabili"

Il consigliere regionale del M5S Marcozzi attacca il presidente della provincia di Marco che aveva parlato di un intervento tempestivo delle istituzioni locali per la questione del sito inquinato

Un ritardo di 10 anni per intervenire concretamente ed avviare l'iter necessario per la bonifica del sito inquinato di Piano D'Orta. Un ritardo inaccettabile per Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5S che attacca il presidente della Provincia di Pescara Di Marco che aveva parlato di un intervento tempestivo da parte delle istituzioni locali.

"A distanza di 10 anni e dopo numerose riunioni tecniche e Conferenze dei Servizi tenutesi fra l’Abruzzo e Roma, non si è stati in grado di mettere in sicurezza l’area. Eloquente l’estratto del verbale di una conferenza dei Servizi nella quale il Ministero chiede al “Soggetto Attuatore”, il Comune di Bolognano, di avviare una copertura, anche provvisoria, del corpo dei rifiuti.
 “I documenti, dunque, ci dicono che in dieci anni pare che nessuno sia stato in grado di apporre sull’area neanche un telo resistente per evitare il dilavamento dei rifiuti da acque piovane

INCENDIO NELLA DISCARICA DI BUSSI

Il consigliere prosegue:

“A nostro avviso, da cittadini prima di tutto, sono inaccettabili la superficialità e il lassismo di questi 10 anni. Siamo stati costretti a presentare tre diversi esposti per attivare la procura e stabilire se questi ritardi siano "normali" o contro la legge. Pensare che la Provincia possa sentirsi soddisfatta del lavoro fatto sul S.I.N. Bussi sarebbe comico se non rappresentasse un'offesa per la popolazione dell'intera Val Pescara che da 10 anni attende il ripristino ambientale. Se la Provincia ritiene "intervento tempestivo" impiegare otto anni per l'invio di una diffida, non oso immaginare quanto tempo riterrà congruo per la bonifica. Un paio di secoli, forse! Nessun allarmismo, l'inquinamento è ancora tutto lì - purtroppo lo dicono i documenti - lì e continua a penetrare nelle falde”. Conclude Marcozzi “faccio presente, oltretutto, che non compete alla Provincia il merito della scelta relative alle modalità di realizzazione della bonifica”.

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