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Economia

Oltre 15mila imprese agricole "rosa" in Abruzzo, ma mancano sostegni e tutele a livello nazionale

La Cia Chieti-Pescara parlano di un territorio dal solco marcatamente femminile con il 35 per cento delle imprese di settore guidate dalle donne, ma le misure non confermate nella legge di bilancio del governo e la mancanza di tutele come la mancanza di copertura in caso di maternità restano un grande problema

Sono 15mila le imprese agricole “rosa” in Abruzzo e cioè il 35 per cento del totale di quelle presenti in regione. Un dato sopra la media nazionale che pone l'Abruzzo al quinto posto in Italia per l'incidenza di imprenditrice agricole, ma le ombre non mancano. Anzi a mancare sono soprattutto le tutele laddove a mancare sono ad esempio le coperture per la maternità e il congedo parentale per assistere familiari con disabilità.

A scattare la fotografia in occasione della festa della donna e cioè l'8 marzo è la Cia Chieti-Pescara che sottolinea come nel settore quello delle donne in Abruzzo sia un ruolo fondamentale e quanto proprio le donne diano un contributo straordinario alla crescita economica e al progresso sociale di una regione. La dimostrazione dell'impegno che c'è sul territorio nel promuovere l'eguaglianza di genere e l'opportunità imprenditoriale del mondo femminile che si scontra però, denuncia la Cia, con la mancanza di provvedimenti dedicati dal pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) e dalla pac (politica agricola comune).

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“Le agricoltrici – denuncia infatti la Confederazione - sono state escluse dagli incentivi ad hoc della misura 'Più Impresa' non rifinanziata dall’ultima legge di bilancio, e colpite dal netto peggioramento di 'Opzione Donna'”.

È quindi la presidente dei Donne in Campo-Cia Abruzzo Annamaria D'Alonzo a ribadire l'importanza di promuovere politiche e iniziative che sostengano e valorizzino il ruolo delle imprenditrici agricole. “È fondamentale sottolineare che tuttora alle agricoltrici, così come a tutte le lavoratrici autonome – dichiara -, viene riconosciuta solo la maternità obbligatoria, con un’indennità economica spesso insufficiente”.

“È preoccupante constatare – aggiunge D'Alonzo - che non sono coperte né la maternità a rischio né il congedo parentale per assistere familiari con disabilità. Questa situazione evidenzia la necessità urgente di riforme e politiche che garantiscano diritti e protezione sociale per tutte le donne lavoratrici. In questa giornata conclude - riconosciamo l'importanza di adottare misure concrete per garantire l'uguaglianza di genere e il sostegno all'imprenditoria femminile nel settore agricolo”.

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