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Cronaca Bussi sul tirino

Processo Discarica di Bussi, la difesa: "Nessun avvelenamento, tutti innocenti"

Spazio agli avvocati della difesa nell'udienza di oggi alla Corte d'Assise di Chieti, nell'ambito del processo per la discarica di Bussi. I legali hanno chiesto l'assoluzione per gli assistiti. "Nessun avvelentamento e nessuna causalità"

"Nessun avvelenamento e nessuna causalità diretta fra la discarica di Bussi e la contaminazione delle falde acquifere". E' la tesi degli avvocati della difesa di sei dei 19 imputati nell'ambito del processo in corso presso la Corte d'Assise di Chieti.

L'avvocato La Morgia, difensore dell'ex direttore Nazzareno Santini, e Angelo Domenico Alleva, responsabile della discarica, ha chiesto l'assoluzione in quanto non sussite nè l'avvelenamento, nè la condotta dolosa o colposa, nè il nesso di causalità.

Stessa tesi per l'avvocato Nadia Alecci che difende Maurilio Aguggia responsabile Protezione ambientale e sicurezza della sede centrale di Milano della Montedison, di Salvatore Boncoraglio e Vincenzo Santamato.

Secondo il legale i suoi assistiti non hanno alcuna responsabilità in quanto manca l'avvelenamento. Il processo riprendere il 5 dicembre prossimo con nuovi interventi difensivi ed alcune dichiarazioni spontanee di diversi imputati.

Ricordiamo che l'accusa, con l'Avvocatura dello Stato, ha chiesto un maxi risarcimento da un miliardo di euro per il Ministero dell'Ambiente. La tesi accusatoria parla di evidenti prove che mostrano come già dal 1991 la Montedison sapesse del potenziale avvelenamento delle falde causato proprio dalla discarica interrata.

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