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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Maxim Maravalle, la moglie perdona il marito assassino

Da qualche giorno Massimo Maravalle, il tecnico informatico che lo scorso anno uccise il figlio adottivo Maxim di cinque anni soffocandolo, è tornato a casa dopo 14 mesi in ospedale giudiziario. La moglie Patrizia: "Lo perdono, non era in sè al momento del delitto"

Ha perdonato il marito che nel mese di luglio del 2014 aveva ucciso il loro figlio adottivo Maxim, e ora con il suo ritorno a casa vuole iniziare una nuova vita insieme.

Patrizia Silvestri, avvocato pescarese e moglie di Massimo Maravalle, nonostante il dolore immenso per la morte del piccolo, ha perdonato il tecnico informatico che soffre di un disturbo psicotico.

Maravalle ha trascorso 14 mesi in un ospedale psichiatrico giudiziario ad Aversa, ed ora è tornato a Pescara dove spera di ricominciare una vita normale. L'uomo è stato giudicato incapace di intendere e volere al momento del delitto, quando soffocò nel sonno con un cuscino Maxim.

Ora, secondo gli psichiatri che lo hanno seguito e che continueranno a monitorare costantemente il suo stato di salute mentale, Maravalle non è socialmente pericoloso, a patto che prosegua costantemente le cure ed i controlli. Il tecnico informatico, riferisce la moglie, è afflitto dal senso di colpa per l'omicidio del figlio adottivo. La coppia è indagata per falso in concorso in merito alla questione dell'adozione di Maxim. Secondo l'accusa, i due avrebbero nascosto la patologia che aveva colpito da anni Maravalle, ma la moglie nega sottolineando come sia stato presentato un certificato medico con la patologia mentale del marito e le relative cure.

Proprio l'interruzione delle cure, secondo la Silvestri, sarebbe una delle principali cause del raptus di follia omicida. Una sospensione concordata con lo psichiatra del 48enne.

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