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Domenica, 28 Aprile 2024
Ristrutturare

Muri portanti: si possono abbattere?

In qualsiasi casa ci sono tramezzi, pareti divisorie e muri portanti

È possibile abbattere i muri portanti o almeno modificarli per aprire l’ambiente e ottenere un open space? L’idea di avere uno spazio unico, senza porte e altri impedimenti è il sogno di molti e una delle nuove tendenze dell’home design. Tuttavia non è sempre possibile abbattere le pareti perché alcune sono fondamentali.

In qualsiasi casa ci sono tramezzi, pareti divisorie e muri portanti. Se i primi due possono essere rimossi senza problemi, i muri portanti invece vanno trattati con le dovute accortezze.

I muri portanti rappresentano lo scheletro della casa e su di essi grava il carico dell’intero edificio. Quindi non possono essere rimossi: il rischio è che l’abitazione crolli o sia fortemente sollecitata da scosse di terremoto o raffiche di vento.

Vediamo allora se è possibile comunque ottenere un open space e a cosa stare attenti.

Come riconoscere un muro portante

Innanzitutto bisogna affidarsi a un esperto, quindi un architetto, un ingegnere o un geometra. Il professionista, planimetria alla mano, sarà individuare le pareti principali.

Per individuare da soli i muri portanti bisogna verificare:

  • spessore - i muri interni sono composti da tramezzi e pareti portanti, quest’ultime sono più profonde perché devono reggere l’intera struttura;
  • travi - poggiano tutte sul muro portante; una volta individuate sarà facile capire qual è la parete principale
  • rumore – avvertire del rumore battendo i pugni sul muro: se sentiamo un rumore sordo allora abbiamo davanti a noi un muro portante;
  • edificio a più livelli - anche in questo caso è semplice individuare la parete principale perché è quella che continua su più piani senza interruzioni fino alle fondamenta.

Documentazione necessaria

È comunque possibile abbattere una parte del muro portante, non tutto. Per farlo bisogna avere i permessi e affidarsi a un esperto, che dovrà redigere il progetto definitivo in cui ci saranno tutte le informazioni necessarie da comunicare all’ingegnere strutturale. Quest’ultimo si occuperà di realizzare un progetto esecutivo completo al cui interno sono definiti i calcoli strutturali, la grandezza dell’apertura e i materiali che verranno utilizzati. La relazione deve essere presentata al Genio Civile, un organo periferico regionale su base provinciale, che dopo 45 giorni rilascerà l’attestato di deposito per l’autorizzazione dell’inizio lavori.

Per ottimizzare i tempi, le amministrazioni comunali permettono all’architetto incaricato di seguire i lavori, di dichiarare sotto la sua responsabilità penale, la possibilità di far iniziare i lavori nel giorno stabilito con il committente e che le opere strutturali verranno realizzate solo dopo aver ottenuto l’approvazione del Genio Civile. Questo vuol dire che in attesa dell’attestato, possiamo rimuovere i pavimenti, gli impianti e i muri non portanti.

L’architetto, prima dell’inizio dei lavori deve presentare la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune di pertinenza dell’immobile. Inoltre, dovrà nominare un collaudatore dei lavori, un ingegnere iscritto all’albo da almeno 10 anni, che avrà il compito di controllare tutte le fasi di realizzazione e che si accerti che le norme di sicurezza siano rispettate.

Come modificare un muro portante

Con le autorizzazioni in mano, si può finalmente intervenire sul muro portante. Si possono finalmente iniziare i lavori, tra cui:

  • puntellare il muro;
  • demolire;
  • cerchiare il muro;
  • rivestire il telaio.

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