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Slitta l'udienza in consiglio di Stato per la filovia, il comitato: "Non partirà neanche a settembre, l'ennesimo annuncio infondato"

Rinviato al 19 ottobre l'ultimo atto della battaglia trentennale sull'infrastruttura, a riferirlo è il vicepresidente Maurizio Biondi: "Auspichiamo che l'opera apocalittica resti al palo ancora a lungo per il bene di tutti"

Slitta al 19 ottobre l'udienza di merito davanti al consiglio di Stato per la vicenda della filovia e questo per il comitato Strada parco bene comune vuol dire che l'opera “apocalittica” e per loro da sempre giudicata inutile oltre che dannosa per come concepita in quest'trent'anni, non partirà neanche a settembre. L'udienza si sarebbe dovuta svolgere il 18 luglio.

Un “ennesimo annuncio infondato” del sindaco Carlo Masci per il vicepresidente del comitato Maurizio Biondi e tutti i suoi componenti che da tre decenni ormai si oppongono a quel progetto che dovrebbe veder realizzato e percorso un tracciato di 23 chilometri (da Silvi a Francavilla al Mare) e iniziato con uno stanziamento di 60 miliardi di lire (fondi Cipess).

Maurizio Biond, vicepresidente del comitato Strada parco bene comune

“Posto che la scadenza ipotizzata risulti davvero inattendibile a causa delle condizioni di incompletezza del tracciato e dei tempi lunghi richiesti dal collaudo Anfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) dell’infrastruttura precaria – incalza Biondi -, sarebbe oltremodo svantaggioso per l'interesse della stessa amministrazione ricorrente fornire, in tempo reale, al Collegio giudicante la dimostrazione palese dell'inaffidabilità del sistema proposto in termini di sicurezza della circolazione, efficienza ed economia di esercizio”.

Dunque, ribadisce “non partirà neppure a settembre la filovia 'apocalittica' di Pescara: peraltro, a tutela dell'interesse generale prevalente, confidiamo che l’ennesimo annuncio infondato rimanga sospeso per lungo tempo al palo dell'inadeguatezza politica dilagante. Così evitando guai peggiori alla città e ai suoi abitanti, a cominciare dallo 'spacchettamento' indegno del fortunato mercato rionale di Piazza Duca degli Abruzzi”, aggiunge riferendosi agli annunciati incontri che ci saranno con i commercianti per decidere dove sposarlo dovendo questo lasciare la strada parco.

“Non sono bastati in tutta evidenza, i disagi gratuiti che il 'Moloch Filò' ha imposto ai cittadini offesi da tre lustri di lavorazioni irregolari e finanche i danni ingenti procurati al territorio e al patrimonio arboreo comunale, oltre al 'purgatorio' indebitamente richiesto agli operatori del mercato dal 12 ottobre 2012 al 2 marzo 2016. Verrà il tempo della pura verità – conclude Biondi - e la doverosa resipiscenza”.

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