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L'annuncio degli ambientalisti abruzzesi: "Edison dovrà bonificare anche il polo industriale e chimico di Bussi"

La Provincia di Pescara ha emesso un'ordinanza che individua la Edison come responsabile anche della contaminazione ed inquinamento del polo chimico ed industriale. "Una svolta per le bonifiche"

La Provincia di Pescara ha emesso un'ordinanza che individua nella Edison la responsabile per l'inquinamento e la contaminazione del polo chimico industriale di Bussi. Lo hanno annunciato gli ambientalisti del forum H20 abruzzese, parlando di una vera svolta per le bonifiche di Bussi, per un problema sollevato da anni e che fino ad ora era sempre passato in secondo piano rispetto alla bonifica delle discariche.

BUSSI, RIPARTE LA BONIFICA

In qualità di erede della Montedison, dichiarano gli ambientalisti, al Edison è responsabile della contaminazione, come emerso da alcuni passaggi dell'ordinanza in cui si fa riferimento addirittura ad una perizia del pretore di Popoli nel 1976 che già denunciava una pesante compromissione delle acque e dei fiumi, dei terreni e delle falde acquifere sotterranee con sostanze come cloruro di vinile, etracloroetilene, dall'esacloroetano ai metalli pesanti come piombo e mercurio.

Augusto De Sanctis ha dichiarato:

In questi anni si è molto parlato delle discariche ma pochissimo del polo chimico che invece è forse il cuore del problema, in quanto è l'area più vasta - circa 25 ettari - ed è inquinatissima. Erano anni che chiedevamo che venisse emessa l'ordinanza, in ultimo anche lo scorso 12 dicembre davanti alla commissione regionale d'inchiesta sui ritardi nelle bonifiche. Eravamo veramente arrabbiati anche perché per 2/3 l'area è sgombra da attività industriali e, quindi, è da tempo immediatamente accessibile per le attività di messa in sicurezza e bonifica. Una bonifica che può portare anche tanto lavoro.

Gli ambientalisti ora auspicano un intervento immediato da parte del Ministero dell'Ambiente che deve provvedere a convocare il responsabile chiedendo di depositare il progetto di bonifica da valutare ed approvare, evitando episodi come quello legato alle due discariche 2A e 2B dove a seguito dell'ordinanza del giugno 2018, il dicastero è intervenuto solo a fine 2019 dopo la denuncia dello stato di degrado del capping da parte di consiglieri regionali ed enti locali.

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