L'aggressione omofoba di Pescara finisce anche a "La vita in diretta"
Ieri, infatti, l'episodio è stato ripercorso dalla vittima (un 25enne gay molisano) al microfono di Max Franceschelli. Il giovane ha raccontato di essere stato assalito da un gruppo di «6-7 giovani, tra cui una ragazza, di età compresa tra i 16 e i 18 anni»
L'aggressione omofoba di Pescara finisce anche a "La vita in diretta". Ieri, infatti, l'episodio è stato ripercorso dalla vittima (un 25enne gay molisano) al microfono di Max Franceschelli. Il giovane ha raccontato di essere stato assalito da un gruppo di «6-7 giovani, tra cui una ragazza, di età compresa tra i 16 e i 18 anni».
Lui, che stava passeggiando «mano nella mano» con il compagno di 22 anni, non ha reagito agli insulti, ma poiché il branco li ha successivamente raggiunti è stato in qualche modo costretto ad affrontare quei ragazzi:
«Uno di loro si è staccato dagli altri e mi ha colpito con un pugno sulla mascella. Sono intervenuti dei passanti, e anche loro sono stati presi a pugni».
Durante la trasmissione è intervenuta anche Vladimir Luxuria, che ha invitato tutti a «condannare sempre l'odio, che io conosco perché l'ho provato sulla mia pelle», sottolineando quanto sia importante «denunciare».
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Intanto della vicenda si è occupato anche il noto giornalista Massimo Gramellini, che sul Corriere della Sera ha scritto: «Se dunque ho capito bene, per la maggioranza che governa Pescara, schierare Pescara contro chi picchia i gay equivale a riconoscere che a Pescara vi siano persone allergiche ai gay, è molto meglio far credere che allergico ai gay sia soltanto il consiglio comunale».