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VIDEO | Il Pd su Viale Marconi: "Come la Salerno Reggio Calabria, 400 mila euro in più di spesa e 852 giorni di cantiere"

Il Partito democratico esprime nuovi "dubbi sulla legittimità degli atti" puntando il dito sulla variante tecnica con cui i lavori per i semafori intelligenti vengono affidati ad una seconda ditta: "Mettono la pezza agli errori progettuali fatti fino ad oggi, chiariscano"

Un aumento di spesa complessivo di 400 mila euro per il cantiere di viale Marconi che ormai “dura più della Salerno-Reggio Calabria” e che con una nuova perizia di variante vedrà anche dilatarsi i tempi: altri 252 giorni per un totale di 852 e cioè “oltre il quadruplo del tempo previsto” per chiudere il cantiere con i lavori che saranno ultimati, si prevede, entro il 6 dicembre.

 A denunciarlo parlando di una “variante in sanatoria” fatta per “pagare alla ditta tutti gli errori progettuali a cui nel corso di questi mesi ha dovuto mettere mano” sono il consigliere regionale del Partito democratico Antonio Blasioli e i consiglieri comunali del Pd Piero Giampietro (capogruppo), Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marco Presutti, e il segretario dei Giovani democratici di Pescara Alessandro Capodicasa. Consiglieri che esprimono anche “dubbi sulla legittima degli atti” e chiedendo quindi chiarimenti direttamente al sindaco e l'amministrazione per eventualmente dissiparli sottolineando che nelle loro intenzioni non c'è quella di andare in procura.

Questa volta sono i semafori intelligenti a finire nell'occhio del ciclone con una variante tecnica prevista nella determina del 17 ottobre che, ironizza Blasioli, “porta su viale Marconi un nuovo personaggio molto conosciuto: se prima c'era mastro Miyagi con metti la cera e togli la cera con la ditta che faceva e toglieva marciapiedi ora c'è il mago Silvan. Pubblicano affermando che non c'è alcuna variazione nell'importo contrattuale, ma per guadagnare economie all'interno di questa determina stralciano tutti gli impianti semaforici tranne uno e mezzo alla ditta Rapino e con un affidamento diretto li assegnano alla Tecnosignal per 180mila euro. Chiaramente non cambia l'importo contrattuale, ma tutto quello che hanno recuperato lo utilizzano per pagare alla ditta tutti gli errori progettuali a cui nel corso i questo mesi hanno dovuto mettere mano”, afferma.

In sostanza l'importo contrattuale resterebbe invariato per pagare le spese in più sostenute dalla ditta Rapino per altri lavori eseguiti, ma a fronte di questo ci sarebbe il nuovo affidamento alla Tecnosignal per quanto concerne i semafori intelligenti. Questo vuol dire, sostiene il partito democratico, che rispetto al costo iniziale di 970 mila euro più iva si è passati prima al milione 108 mila 970 mila euro previsto dal contratto e ora, con la nuova perizia, ad 1 milione 363 mila 965 euro per i 49mila euro spesi dalla ditta Rapino per i chiusini, i 25mila 968 mila euro utilizzati dalla ditta Il Melograno per la sistemazione del verde e i 180 mila euro assegnati alla nuova azienda incaricata di occuparsi dei semafori. Si tratterebbe, sostengono gli esponenti dem, di un nuovo appalto che si giustifica solo per “permettere una variante senza incremento dell'importo contrattuale e a copertura di opere eseguite per un progetto sbagliato”. Un'operazione di maquillage, proseguono i consiglieri Pd, fatta perché "il progetto avrebbe sfrato i limiti consentiti per le varianti pari ad un quinto dell'importo e avrebbe richiesto un vero progetto aggiuntivo per cui la giunta Masci avrebbe dovuto ammettere l'errore dell'originale".

“Al di là di tutte le valutazioni – aggiunge Presutti – esiste una grande questione su come vengono gestiti i lavori pubblici anche perché di questa perizia di variante non c'è relazione sull'albo pretorio. Questo singolare comportamento lascia esterrefatti. E' una condizione tipicamente italica quella di pensare che mettendo a posto le carte si sistemano le cose”. “Continuano a fare il gioco delle tre carte – incalza Catalano – con fondi che vengono presi da una parte e poi dall'altra. Non c'è chiarezza negli atti; non c'è nessuna cronologia precisa per quanto riguarda assegnazione dei fondi e le successive deliberazioni attraverso determine e varianti. Vogliamo più chiarezza e chiediamo spiegazioni anche in merito ad atti che escono dopo la messa in posa di questi semafori”. “E' il tipico caso – afferma Pagnanelli – in cui la toppa è peggio del buco e dal danno iniziale ne arrivano altri. L'amministrazione non dice chiaramente qual è il destino di questa strada. Pochi giorni fa c'è stato un incidente tra un autobus e un'auto ad una delel rotatorie e l'unica cosa che hanno saputo dire è che la colpa è del conducente. Questa è la situazione e la cosa che rammarica è che Masci non dà risposte. Sta diventando una barzelletta per tutti i pescaresi”.

Pescaresi su cui le nuove spese, conclude Giampietro, vanno a pesare. "Parliamo - afferma -di 850 giorni complessivi di lavori, un numero impressionante per un cantiere di una città come questa con gli stessi che finiranno a dicembre, ma nulla ci garantisce che sarà così”. Giorni in più non giustificabili tra l'altro per il Pd dato che almeno in piazza Unione e in via Marino da Caramanico i semafori, gli unici impiantati dalla ditta Rapino, già ci sono. “Temiamo che questa operazione – conclude Giampietro -, quella di stralciare una parte di lavori per affidarli ad un'altra ditta, sia fatta per recuperare sugli errori progettuali. Questo vuol dire che i cittadini stanno pagando 450mila euro in più rispetto a quanto prima stanziato. E' un colabrodo che non riescono a riparare”.

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