VIDEO | Ucraina, da Pescara l'appello all'Europa: "Difendeteci"
Kateryna Alerhush, presidente dell'associazione interculturale ucraina Nessuno escluso: "Sappiamo di non essere nella Nato, ma se serve intervenga". Domani la manifestazione con il sostegno dell'Udc
“Non possiamo dire che vogliamo l'intervento militare, ma se serve penso che anche noi abbiamo diritto di avere l'aiuto che ci tocca. È vero che non siamo nella Nato, ma in Europa ci viviamo e vogliamo un aiuto più concreto da tutti i Paesi che ci hanno promesso questo”. Così Kateryna Alerhush, presidente dell'associazione interculturale ucraina “Nessuno escluso” che oggi ha parlato, insieme alla presidente Anolf Pescara Larysa Solovyova, del dramma che in queste ore stanno vivendo gli ucraini. Non solo quelli che si trovano sotto il fuoco di Mosca, travolti dalla tragedia della guerra, ma anche dei tanti parenti che si trovano negli altri Paesi del mondo e anche a Pescara dove la comunità, in tutta la provincia, contra 1.300 persone. Molte di loro, domani, alle 15.30 saranno in piazza Sacro Cuore per chiedere il cessate il fuoco. Con loro il consigliere comunale dell'Udc Massiliano Pignoli e l'assessore comunale del partito Nicoletta Di Nisio, che saranno lì per conto dell'amministrazione e senza vessilli di partito.
Chiede verità su quanto sta accadendo Alerhush, che sottolinea come tanta sia la preoccupazione di chi ha i figli, in Ucraina: figli chiamati ora alle armi per difendere il Paese. “Stanotte hanno bombardato direttamente il centro di Kiev. Chiunque chiami in Italia piange e e tutti chiedono aiuto. Mi dispiace che quell'aiuto è un po' allentato, che non è così come hanno promesso: un aiuto concreto”, ribadisce sottolineando che, sebbene consapevole che intervenire con le armi non sia previsto dato che l'Ucraina è fuori dalla Nato, se necessario la strada da percorrere sarebbe proprio questa. Per lei, la cosa più drammatica, è vedere ragazzi che uccidono altri ragazzi. Una guerra degli innocenti, come purtroppo sempre sono le guerre, sono sempre le guerre: “è un'invasione – conclude Alerush – anche se dicono che non è vero, ma vedete anche voi che è pura verità. Vedere ragazzini dai 18 anni in su che prendono le armi e le puntano agli altri ragazzi è una cosa insopportabile”. Un'immagine cui si aggiunge quella che la Di Nisio ha definito la più straziante: vedere madri che scrivono il gruppo sanguigno sulle maglie dei loro figli.
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