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VIDEO | Andrea Feniello è arrivato in bici sul luogo della tragedia di Rigopiano, papà Alessio: "Fiduciosi per la sentenza"

Una giornata intensa per tutti i parenti delle vittime della tragedia del 18 gennaio 2017 che si portò via 29 vite, Andrea ha compiuto la sua piccola impresa per ricordare il fratello Stefano, mentre la mamma e il papà attendono la sentenza: "Non si va avanti, si sopravvive"

Andrea Feniello è arrivato con la sua bicicletta sul luogo della tragedia. Poco dopo le 11 di questa mattina ha superato il bivio di Farindola per affrontare il tratto più duro: quello che porta dove sorgeva l'hotel Rigopiano e cioè il luogo dove suo fratello Stefano aveva deciso di festeggiare con la fidanzata Francesca Bronzi estratta viva dopo ben 58 ore, i suoi 29 anni e che si è invece trasformato nella sua tomba.

È partito da Verona con la sua bici e ora affronta quegli stessi ultimi chilometri che quella notte, a piedi, i soccorritori hanno percorso tra mille difficoltà. Una piccola impresa che ha voluto compiere per arrivare davanti a quel canalone che ha ingoiato 29 vite, proprio nel giorno in cui a Pescara il giudice per le indagini preliminari Gianluca Sarandrea è chiamato a scrivere la verità giudiziaria sul processo di primo grado e dire dunque se per quelle 29 morti delle responsabilità ci sono state.

Mentre Andrea pedala, il papà e la mamma di Stefano sono nell'aula 1 del tribunale e attendono la pronuncia del giudice prevista intorno alle 16.30 di oggi giovedì 23 febbraio. Con loro c'è anche il cagnolino di famiglia. La madre del ragazzo che tra le mani stringe un palloncino con la scritta “29 angeli cercano giustizia”.

La mamma di Stefano Feniello in tribunale nel giorno della sentenza per la tragedia di Rigopiano (23 febbraio 2023)

“Mi aspetto che il magistrato Sarandrea faccia tesoro del lavoro fatto dai pubblici ministeri che a mio avviso hanno fatto un ottimo lavoro. Sono persone che stimo tantissimo. Li ho ringraziati e spero stasera di ringraziare anche il giudice – dichiara papà Alessio -. Fino a qualche mese fa avevo perso completamente fiducia nella magistratura. Loro – aggiunge riferendosi al pool guidato dal procuratore capo Giuseppe Bellelli - me l'hanno riaperta la fiducia e mi voglio augurare che da qui in poi possa continuare ad averne”.

È lui stesso a raccontare che Andrea è ormai arrivato a Rigopiano e a questo padre colpito come tutti i familiari delle 29 vittime della tragedia da un dolore incolmabile, chiediamo come si va avanti quando un dramma così grande si abbatte sulla propria vita. “Non si va avanti – ci risponde -. Si sopravvive. Cerchiamo di sopravvivere pensando di avere due nipotini e un altro figlio, ma è dura e non si augura a nessuno”.

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