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Giovedì, 25 Aprile 2024

VIDEO | Terme di Caramanico, l'obiettivo è riaprire nel 2023: nasce un tavolo istituzionale permanente

Approvato all'unanimità l'emendamento proposto nel consiglio provinciale straordinario, ora si attende l'esito dell'asta, ma per il rilancio dell'economia, il turismo e l'occupazione dell'intera area ora si lavorerà insieme

Lavorare come territorio e non come singolo comune per far sì che le Terme di Carmanico tornino ad essere un volano economico sia dal punto di vista turistico che occupazionale. Questo l'obiettivo del tavolo istituzionale permanente che sarà istituito per costruire insieme il suo futuro: un tavolo cui siederanno la Provincia, la Regione, i parlamentari e i consiglieri regionali e i sindaci dei comuni di tutto il comprensorio. La proposta perché nascesse è stata portata in aula nel corso del consiglio provinciale straordinario presieduto da Ottavio De Martinis ed è stata votata all'unanimità da tutti i presenti.

All'invito alla partecipazione arrivato dallo stesso presidente De Martinis hanno risposto tutti. Nella sala Tinozzi infatti, erano presenti sia la Regione con il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il dirigente del dipartimento territorio-ambiente del servizio politica energetica e risorse del territorio dell'ente Dario Ciamponi e i consiglieri regionali d'opposizione Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, sia i parlamentari abruzzesi con in aula Luciano D'Alfonso (Pd) e Guerino Testa. Invitato e presente anche l'ex presidente della Provincia Antonio Zaffiri oltre ad alcuni dei sindaci dei comuni interessati dalla vicenda delle terme: Caramanico Terme, Lettomanoppello, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Salle, Roccamorice, Abbateggio, Sant'Eufemia a Maiella, Turrivalignani, Serramonacesca e Scafa.

Una nuova storia che dovrà essere scritta con qualcuno che preferirebbe una gestione del complesso in capo alla Regione, ma che potrà iniziare solo quando le terme avranno una nuova proprietà. L'auspicio di tutti e del sindaco di Caramanico Luigi De Acetis in particolare, è che si possa tornare operativi nell'estate 2023 nonostante la consapevolezza del fatto che sia difficile l'asta vada a buon fine già al primo tentativo. E' pur vero però, spiega, che la procedurà si ripeterà nel caso tra tre mesi e che dunque si potrebbe arrivare ad avere un nuovo proprietario a fine aprile sperando quindi di poter riaprire prima della fine della stagione. "Quella dell'asta - precisa - era l'unica procedura possibile a fronte della mole di debiti contratti dalla vecchia proprietà e ormai non più ripianabili: parliamo di 24 milioni di euro".

Sul come il rilancio delle terme dovrà avvenire la discussione è aperta ed è proprio a questo che lavorerà il tavolo permanente. D'altra parte questi ultimi tre anni per Caramanico e per tutto il territorio circostante, la crisi del complesso termale si è tradotta in danni economici e occupazionali e proprio ritrovare le professionalità potrebbe essere uno dei problemi che la nuova proprietà si troverà davanti. L'auspicio di De Acetis è che chi rileverà le terme “abbia volontà, coraggio e lungimiranza nell'avviare un'attività strategica per tutte le terme perché l'unica realtà veramente importante sul termalismo in Abruzzo è quella di Caramanico”. Quindi il tema occupazione. Gli incentivi per i pochi dipendenti dell'azienda fallita stanno infatti per terminare mentre gli stagionali, spiega ancora il primo cittadino, si sono dovuti reinventare e “questo è un peccato. Si sono perse maestranze specializzate con alcuni che magari sono andati a lavorare in altre strutture nel Paese. Per la nuova gestione trovarne di nuovo altrettanto specializzato potrà quindi essere un problema”.

Importante poi che la nuova proprietà si relazioni con il territorio. “Pur rispettando l'autonomia imprenditoriale id un soggetto provato, le Terme di Caramanico sono talmente intersecate con il territorio inteso sia in senso naturale che come persone e comunità che non si può prescindere dal fare investimenti senza interloquire con i soggetti interessati e quindi l'amministrazione in rappresentanza della comunità, ma anche con tutti gli operatori turistici ed economici. Credo – chiosa il sindaco - che possa essere una strategia per avere un successo duraturo”.

Proprio gli albergatori sembrano essere quelli che soffrono di più questa situazione. Non c'è più certezza nelle prenotazioni e se il periodo natalizio un po' aiuta, il vero traino resta quello delle terme. Ecco perché, ha sottolineato nel suo intervento il consigliere provinciale Chiacchia, è proprio nel cambiare il metodo del ragionamento la chiave per ridare lo slancio e cioè nel vedere le terme non come la realtà di un solo comune, ma di tutti quelli del comprensorio con la Provincia a fare da tramite per far sì che le scelte fatte portino benefici ad ognuno di loro.

Sostegno pieno nell'accompagnare la rinascita delle Terme di Caramanico da parte di tutti i presenti con il presidente Sospiri che ha rassicurato sui 600 mila euro già assegnati e destinati alle piscine termali pubbliche: la ditta che se li era aggiudicata è fallita, ma ci sono. Si tratta solo di rimetterli a bando.

Se per l'asta i tempi tecnici ci sono e la possibilità che slitti ancora l'acquisizione è concreta, grazie anche al nuovo tavolo che si aprirà e che lavorerà costantemente al percorso di rilacnio del complesso termale, De Acetis si augura che il 2023 sia l'anno della riapertura anche perché, conclude, “un ulteriore anno di chiusura dello stabilimento termale potrebbe essere veramente molto molto duro”.

All'incontro era presente anche l'ex sindaco di Caramanico Mario Mazzocca. 

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