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VIDEO | Il centrosinistra sulla sede unica della Regione: "I soldi non ci sono, Masci ha firmato una cambiale in bianco"

I consiglieri comunali e i consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli parlando di "stravolgimento" nell'Accordo di programma rispetto a quanto stabilito dal precedente protocollo di'intesa: "Come Totò ha venduto la fontana di Trevi così noi abbiamo venduto la città"

Il sindaco Carlo Masci “ha firmato una cambiale in bianco” per consentire alla Regione di realizzare la sede unica nell'area di risulta: i fondi per realizzarla e anche solo progettarla non ci sarebbero e sarebbe "sparito" anche il parcheggio sotterraneo riservato ai dipendenti. A denunciarlo, ribadendo il loro “no” a priori alla scelta fatta, sono ancora una volta i consiglieri comunali del centrosinistra Piero Giampietro, Giovanni Di Iacovo, Marco Presutti, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Mirko Frattarelli e Marinella Sclocco e i consiglieri regionali del Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci. Per loro allo stato attuale delle cose quella sede non ci sarà o comunque di certo non ci sarà nel 2027.

A dimostrarlo le differenze sostanziali che si riscontrerebbero tra quanto messo nero su bianco nel protocollo d'intesa firmato tra Comune e Regione e ciò che invece è stato poi ratificato nell'Accordo di programma che i due enti hanno appena sottoscritto. Accordo in cui a "sparire" sarebbero la certezza dei fondi necessari a realizzare le opere compensative in carico all'ente regionale a fronte della cessione dell'area da 10mila metri quadri dove sorgerà la nuova sede e parte dei parcheggi destinati ai dipendenti che saranno recuperati da quelli destinati alla cittadinanza. A ciò si aggiungerebbe l'assenza dei 3,7 milioni di euro utili alla sola progettazione della struttura e anche la sparizione dal progetto della biblioteca pubblica che diventa esclusivamente destinata alla giunta togliendo così anche l'elemento culturale destinato alla vita sociale della cittadinanza.

L'ultimo passaggio sarà quindi la convenzione che dovrà passare al vaglio del consiglio comunale chiamato a dire sì a quella “cambiale in bianco”, ribadiscono, dietro cui non ci sarebbe uno snellimento dei tempi, ma “la volontà di nascondere la verità dei fatti”.

“Si vendono una cosa non loro – denuncia il consigliere del Pd -. Masci e i suoi colleghi sembrano Totò quando si vendeva la fontana di Trevi. Loro si vendono la città con un pagherò”. Se per Di Iacovo tra gli aspetti più gravi c'è la sparizione di quella biblioteca che avrebbe quanto meno dovuto essere un servizio alla cittadinanza a fronte di un progetto ritenuto da tutti i consiglieri sbagliato di per sé, per Pagananelli resta anche il problema sicurezza dato che dal venerdì pomeriggio la sede sarà chiusa e vuota e dunque il grande spazio centrale deserto. Se questi sono problemi per Presutti il più grave resta il fatto che il sindaco abbia accettato di dire no ai 40 milioni che ci avrebbero messo i privati per fare gli edifici residenziali, per dire sì alla Regione che doveva mettercene 35 di milioni, ma che quei soldi “non li ha perché in una Regione a palese trazione aquilana non c'è disponibilità a mettere fondi su Pescara. A questo punto – conclude – bisogna sollecitare una mobilitazione della città quello che sta avvenendo è un fatto grave”.

Nessuna somma certa per le opere di compensazione che dovrebbe realizzare la Regione in cambio del terreno su cui sorgerà la sede unica

Per quanto riguarda la prima nuova “magia” in stile Totò i consiglieri sottolineano come ad oggi a disposizione per completare tutto il progetto dell'area di risulto ci sarebbero solo i 15milioni di euro del masterplan da loro stessi messo in campo: all'appello mancherebbero dunque 20 milioni utili a realizzare quelle opere compensative che nel protocollo d'intesa erano le infrastrutture di viabilità e parcheggi pubblici e che nell'Accordo diventano “un generico impegno” che sarà definito solo dopo la ratifica della convenzione in capo al consiglio comunale.

Se i 15milioni potranno dunque garantire la bonifica di parte del sito, la costruzione del silos sud da 800-900 posti auto e la porzione del parco centrale finanziata dalla fondazione Pescarabruzzo, nessuna certezza ci sarebbe sulla bonifica dell'altra parte dell'area di risulta, del silos nord da 700-850 parcheggi, sulla realizzazione del arco centrale nell'area nord, dell'interramento della strada antistante la stazione, del parcheggio sotterraneo da 400 posi e del terminal bus dei mezzi extra urbani.

"Sparito" il parcheggio sotterraneo riservato ai dipendenti della Regione: 300 posti saranno presi da quelli a disposizione della città

E proprio i parcheggi finiscono nell'occhio del ciclone perché a sparire dall'Accordo di programma sarebbero anche i 300 posti destinati ai soli dipendenti della Regione. Posti che si sarebbero dovuti realizzare sotto la nuova sede e che invece saranno recuperati tra quelli destinati alla città per un totale non più di 2mila stalli per i cittadini, ma di 1.750.

L'assenza dei fondi per la progettazione della sede unica

Pensare di vedere realizzata la sede unica della Regione nel 2027 sarebbe poi impossibile, incalzano. Questo perché solo per la progettazione ci vogliono 500 giorni e poi per farla servono 3,7 milioni di euro che non ci sarebbero così come a mancare sarebbero anche i fondi per la realizzazione della sede unica dato che parte dei fondi necessari dovrebbero arrivare, specifica l'Accordo, dall'alienazione dei palazzi di proprietà di viale Bovio e via Raffaello. Peccato che, denunciano ancora dall'opposizione, una legge regionale avrebbe già destinato quei soldi alla Provincia dell'Aquila prevedendo tra l'altro, sottolineano, un incasso massimo di 6milioni di euro a fronte degli 8,5 di cui si parla nell'Accordo sottoscritto da Comune e Regione.

In discussione "l'iconicità" della struttura

Ultima critica quella sull'iconicità che si intende dare alla struttura. Iconicità intesa come una struttura identitaria così come la vorrebbe la Regione. Non sarebbe affatto possibile garantirla perché, concludono i consiglieri comunali e regionali, la realizzazione si baserebbe sui costi di edilizia pubblica prevedendo una spesa di 1.862 euro a metro quadro quando “per avere un'edificio di pregio - afferma Blasioli - ce ne vorrebbero almeno 2.500 a metro quadro”.

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