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Venerdì, 29 Marzo 2024

VIDEO | Scorrano (Coldiretti): "È ora di tornare a produrre grano"

Il delegato abruzzese della sezione giovani imprese: "Pandemia e guerra hanno ridisegnato gli scenari, la Pac riduca i costi di produzione o si chiude e le etichette siano trasparenti, i consumatori devono sapere da dove vengono le materie prime"

E' il momento di “riconcentrarsi sulla produzione di grano perché laddove c'è un costo leggermente maggiore può corrispondere una qualità superiore del prodotto”, ma per fare questo bisogna che ci sia un'inversione di tendenza sull'aumento dei costi, soprattutto di luce e gasolio, ripensando una Pac (Politica agricola comune) che guardi ai cambiamenti che la pandemia prima e la guerra oggi, sta portando al mondo dell'agricoltura: la chiave di volta possono essere i giovani su cui Italia ed Europa devono puntare. E' in sintesi quanto afferma il delegato Coldiretti giovani impresa Abruzzo Giuseppe Scorrano a IlPescara, a margine della seconda tappa del NewPac inform tour “Dall’Europa all’Abruzzo il futuro dell’agricoltura”. La guerra in Ucraina dove oggi si produce buona parte del grano che arriva anche nel nostro Paese e sul nostro territorio sta creando problemi di approvvigionamento e quanto sta avvenendo sta portando a galla tutto ciò cui troppa poca attenzione si è prestata con l'arrivo della globalizzazione. “L'Italia è ancora un ottimo produttore di grano, ottimo perché ha spostato sua produzione sulla qualità – spiega Scorrano, ma la produzione nel tempo ha lasciato terreno ad altre colture perché produrre qui ha costi di produzione più alti rispetto ad altri Paesi e questo ha fatto ìs che l'industria si rifornisse principalmente da altri Paesi”. Un'industria che, sottolinea “ha mascherato l'origine del grano per tanti anni non riportandola in etichetta. Una pratica poco leale”, aggiunge spiegando che anche in questo sarebbe necessario garantire trasparenza ai consumatori che, conoscendo la provenienza, ne è certo, sceglierebbe di affrontare una spesa leggermente più alta pur di avere garantita la qualità.

Perché però ci sia una capacita di spesa capace di affrontare una spesa maggiore la Pac dovrebbe essere ripensata non solo in termini di produzione alla luce di una guerra che sta creando scenari nuovi e che, soprattutto, non è possibile sapere né quanto ancora durerà né per quanto tempo le sue conseguenze si faranno sentire, ma anche in relazione ai costi che vanno abbattuti. In Abruzzo a soffrire di più è il settore zootecnico, sottolinea Scorrano, ma è su tutto il settore agricolo che le conseguenze dei rincari si fanno sentire e il peso maggiore lo hanno il rincaro dell'energia e del gasolio. “Sono le due spese principali che le aziende si sono viste aumentare da un giorno all'altro – prosegue -. Aumentano i costi e aumenta i prezzo dei prodotti. La speranza è che sia un aumento controllato e che la tendenza venga invertita o il rischio è che si perderanno diverse realtà produttive perché coprire le spese diventa impossibile. A pagare di più sul territorio – ribadisce – è il settore zootecnico che paga lo scotto dell'aumento dei prezzi di grano, cereali e mais che sono l'alimentazione base degli animali e questo sta spingendo molti a produrre sotto costo”.

Quindi i giovani. Le loro aziende sono quelle che si sono dimostrate più resilienti, come emerge dal rapporto Coldiretti. “Ragionare sulle prospettive e fare un'ottima programmazione affinché possano essere la risposta al buono sviluppo del settore agricolo, ma anche alla costruzione di una realtà che possa sopperire alla mancanza di importazione dei prodotti dall'estero – incalza Scorrano – credo sia molto importante”. Compito della Pac che, come ha sottolineato il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Danilo Merz, andrà rivista alla luce dei nuovi scenari geopolitici, deve dunque essere anche quello di “rendere la produzione più economica riducendo i costi di produzione e dare valore alla materia prima”, conclude il presidente regionale Coldiretti giovani impresa. All'incontro tenutosi oggi nella sala Favetta del museo delle Genti d'Abruzzo hanno preso parte Stefano Ciliberti ricercatore dell’università di Perugia, Fabio Stagnari, professore associato dell’università, l'imprenditrice pescarese Carla Di Michele e Luca Di Giandomenico, esperto di sviluppo rurale di Coldiretti Abruzzo oltre a Merz, Scorrano e il segretario nazionale Coldiretti giovani impresa Stefano Leporati.

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