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VIDEO | Raddoppio ferroviario Pescara-Roma, dai comitati cittadini un "no" secco: "Inutile e distruttivo"

Questa mattina il sit-in sotto la sede della Regione a Pescara: da Alanno, Manoppello e Chieti l'opposizione all'intero progetto variante o meno

“Non vogliamo nessuna ferrovia”. E' un “no” secco quello dei comitati cittadini di Alanno, Manoppello e Chieti che questa mattina si sono riuniti di fronte al palazzo della Regione Abruzzo per chiedere di fermare l'opera del raddoppio ferroviario della tratta Pescara-Roma. L'apertura verso una possibile modifica del tracciato non c'è più a meno di miracoli, affermano. I cittadini che oggi si sono riuniti in piazza Unione lamentano infatti che le proposte avanzate da loro e gli altri comitati spontanei nati nei Comuni dove il tracciato passerà, non sono state neanche prese in considerazione in un dibattito pubblico che oggi definiscono “inutile”. In prima fila c'è Cinzia Antonacci, di Alanno, che parla di un progetto che “non è di nessuna utilità per la comunità. Ci devasta il territorio, ci buttano a terra le case per far passare solo treni merci, forse 140 in 24 ore: non serviranno neanche le barriere antirumore”. La sua casa, spiega, è a pochi passi dalla ferrovia e non sarà una di quelle destinate all'esproprio ma il muro di cemento di sei metri che dovrà dividere l'abitato dai binari, lamenta, le sovrasterà l'abitazione: “Non ci sarà neanche più la distanza di sicurezza e a tante famiglie la casa sarà tolta”.

A sostenerla anche Elio Odardi, anche lui cittadino di Alanno che incalza: “pur avendo provato a ipotizzare una variante alternativa con altri comunicati c'è stato un 'no' secco da Rfi e ad un 'no' secco rispondiamo con un altro 'no' secco. Adesso non vogliamo più l'opera: uno perché è impattante, un'opera inutile, non è funzionale. Parlano di metropolitana di superficie, ma non c'è bisogno di realizzarla. Basta riattivare gli scambi che esistono all'interno delle varie stazioni da Sulmona a Pescara: ogni dieci minuti c'è una stazione ferroviaria quindi è possibile fare degli incroci. Non c'è bisogno nemmeno della seconda linea, tantomeno di quella veloce che passa per il centro abitato. Sarebbe un mostro immaginare un corridoio con barriere a destra e sinistra nei centri urbani”.

E' arrivato con altri cittadini da Manoppello Lucio Di Carlo che aggiunge: “se si riesce a bloccare questo mosto che ha un'impatto ambiente acustico e paesaggistico non indifferente, nel futuro avremo una vita migliore a Manoppello”. E' venuto da Manoppello Scalo anche Fiore De Acetis che parla di un progetto “disumano”. “Tre anni fa – spiega – ho iniziato a costruire un'abitazione con tutte le autorizzazioni del caso. Fino ad oggi ho speso più di 300mia euro perché volevamo trasferirci lì con tutta la famiglia, anche i nipoti. Ora mi verrà buttata a terra. Questo è un progetto scellerato e disumano. Non ci hanno neanche interpellati è una cosa che ti leva il sonno”, aggiunge sottolineando che fino ad ora proposte di indennizzo non ne sono ancora arrivate”.

variante raddoppio ferrovia-2

La variante presentata dal comitato "No ferrovia, Sì strada verde" (la linea rossa è il tracciato proposto)

Con i comitati c'è anche un altro cittadino. E' di Sambuceto, non fa parte di nessuna di queste realtà, ma ha voluto essere presente anche lui per spiegare che, in realtà, un progetto alternativo c'è ed è quello presentato dal comitato “No ferrovia, Sì strada verde", spiega. Un progetto che prevede un tracciato alternativo che evita di passare all'interno dei centri abitati trasformando l'attuale in una via verde, aggiunge mostrandoci la foto. Per i cittadini dei comitati, però, il tempo della trattativa è finito. Oggi in piazza sono scesi con la chiara intenzione di opporsi alla realizzazione del raddoppio ferroviario e, sottolineando che comitati ce ne sono anche a Bucchianico e San Giovanni Teatino, fanno sapere di essere già a lavoro per presentare ricorsi al Tar.

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