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Giovedì, 18 Aprile 2024

VIDEO | Sale la protesta in via della Fornace Bizzarri, i residenti all'amministrazione: "Ci sono altre aree in cui fare l'asilo, lasciateci il parco"

In tanti questa mattina hanno presidiato l'area verde dove dovrà sorgere la nuova struttura, ma nonostante la posizione chiara del Comune continuano a chiedere di rivedere il progetto e rilanciano la costruzione in via Socrate o nell'area vicina dove doveva sorgere la chiesa evangelica

Tanti i residenti che oggi hanno presidiato il parco di via della Fornace Bizzarri per chiedere al Comune di fare un passo indietro e non cancellare il verde che c'è per costruire un asilo nido. Loro all'asilo non sono contrari spiegano, ma sono contrari al fatto che venga realizzato proprio in quello spazio verde.

Ci sono mamme, papà, ragazzi, bambini e persino gli animali domestici ad accompagnarli. Si sono costituiti in un comitato spontaneo a difesa del verde e a dare loro voce è Erika Pelagatti che ribadisce il “no” alla decisione presa parlando di un'area “molto importante per noi e per tutti gli abitanti del quartiere” e riferendo di aver saputo che “in via Socrate c'è un asilo nido in costruzione da diversi anni e noi qui ci ritroviamo con una nuova costruzione a distruzione di qualcosa che per noi è fondamentale”.

Un parco per il quale ricorda, sono stati spesi 200 milioni di vecchie lire e che conta oggi 32 alberi ventennali sotto cui oggi hanno apposto dei cartelli con i nomi dei bambini del quartiere che lo frequentano. Bambini che hanno lanciato anche un appello al sindaco così come ha fatto il Don Enrico, sacerdote della parrocchia Santa Lucia o oltre a due residenti di via Santino Campana dove un altro asilo dovrebbe sorgere al posto degli orti urbani e che portano avanti una proposta identica a quella di via della Fornace Bizzari.

Che vi sia la possibilità di costruire altrove lo sottolinea Antonio Dichiarante che del comitato fa parte e che spiega come tutto sia nato dalla delibera comunale di febbraio 2022 a seguito della quale chi vive nella zona “si è trovato dalla sera alla mattina con le macchine operatrici per i sondaggi geologici sotto casa”. “Il Comune – spiega - non torna indietro perché non vuole perdersi fondi de pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) e questo lo capiamo e lo condividiamo addirittura. Noi non diciamo no all'asilo: diciamo no all'asilo in questo sito. Nell'ambito della stessa lottizzazione qui c'è un terreno con destinazione, secondo il piano regolatore, ad edilizia scolastica”, precisa riferendosi a parte dell'area dove sarebbe dovuta sorgere la chiesa evangelica che ad oggi non c'è. “E' pur vero che quest'area la precedente amministrazione l'ha concessa ad una comunità, ma se andiamo a guardare i fatti scopriamo che quell'area è stata occupata sì e no al cinquanta percento. Dall'altro lato rispetto alla parte occupata c'è quindi un'altra area che oggi non è del Comune e dove ora non ci si può mettere l'asilo, ma che del Comune lo diventerà perché vincolata a permessi dati ad altri palazzoni qui dietro”. Insomma un'area dove si potrebbe realizzare l'asilo sostiene anche di fronte alle dichiarazioni del vicesindaco Santilli che proprio a IlPescara ha riferito che la rescissione del contratto in atto non sarebbe possibile. 

Anche Monica De Medio sottolinea il valore dell'area verde soprattutto per i bambini che dopo due anni di lockdown sono tornati ad uscire e giocare in un'area sicura perché adiacente le abitazioni e molto fruita da tutti, anziani compresi.

“aver questo spazio verde vuol dire avere un po' d'aria e spazio per far giocare i bambini perché non ce n'è. I bambini hanno passato due anni in casa con il lockdown. Abbiamo questa possibilità e faremo di tutto per mantenerla”. A lei chiediamo anche della petizione che sta andando avanti e che al momento, riferisce, conta l'adesione di oltre 500 cittadini della zona.

Proposte ne avanzano e le reputano fattibili per questo all'amministrazione chiedono di trovare una soluzione diversa. “C'è proprio bisogno di fare qui l'asilo visto che intorno ci sono almeno quattro o cinque scuole che si possono permettere di ospitarne altre dove si stanno facendo i lavori e dunque vuote? I nostri soldi li vogliamo spendere in modo intelligente o continuare a sperperare fondi a pioggia da questo benedetto pnrr? - conclude Pelagatti -. A noi non interessa siamo semplici cittadini e chiediamo servizi. Non ci promettano che ne fanno un altro: con quali soldi e dove? E poi perché un albero diventi come questi ci vogliono vent'anni quindi per avere un po' di ombra dovremo aspettare vent'anni?”.

Una protesta quella di oggi senza colori politici, precisa, ma a cui comunque hanno preso parte per loro scelta anche gli esponenti comunali del Movimento 5 Stelle e del Pd oltre al consigliere regionale del Partito democratico Antonio Blasioli

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