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VIDEO | Mamme e papà protestano nel parco di via 8 marzo: "Sì al presidio Asl, ma non qui dove portiamo a giocare i bambini"

Per quello spazio, spiegano i residenti, pagano la manutenzione ed è uno dei motivi per cui hanno scelto di vivere in questo nuovo quartiere. Ora temono di vederlo cementificato e chiedono all'amministrazione di fare un passo indietro

Sperano che si tratti solo di una grande paura e che con la riunione di maggioranza prima e il nuovo passaggio in consiglio comunale, si trovi una soluzione che consenta sì di realizzare la casa di comunità della Asl con funzioni di pronto soccorso per i codici bianchi e verdi, ma in un'altra area limitrofa e non lì dove oggi c'è il parco di quartiere che mantengono tra l'altro a loro spese.

Prima protesta in via 8 marzo dove diverse famiglie si sono riunite con i loro bambini per dire no alla delibera bloccata proprio in consiglio comunale, con cui l'amministrazione intende cedere il parco attrezzato del quartiere all'Azienda sanitaria. A sostenere le mamme e i papà che chiedono di tutelare quell'unica area verde a servizio di circa 5mila cittadini anche la consigliera comunale del partito democratico Stefania Catalano. A parlare con i cittadini c'era anche il neo capogruppo di Fratelli d'Italia Cristian Orta arrivato insieme al deputato Guerino Testa che però di dichiarazioni non ne ha rilasciate.

Come già avvenuto per l'asilo in via della Fornace Bizzarri i cui residenti hanno vinto la loro prima battaglia davanti al Tribunale amministrativo regionale ottenendo l'annullamento della delibera con cui si intendeva costruire il plesso scolastico nel parco, anche qui la posizione dei residenti e chiara è a illustrala è una mamma, Alessandra Saccente: “la comunità non si oppone alla costruzione di un'area che è definita casa di comunità, ma alla costruzione in quest'area dove c'è un parco perfettamente tenuto e funzionante”. Un parco la cui manutenzione, tra l'altro, pagano loro stessi come da accordi previsti con il costruttore spiega per cui ci sono famiglie che pagano anche fino a 300-400 euro l'anno.

“La delibera – aggiunge Catalano – tornerà in consiglio lunedì pomeriggio (13 marzo ndr), ma abbiamo già avviato le nostre indagini. Spero di fare in tempo a effettuare una richiesta di accesso agli atti per capire perché sono state fatte le prove di carotaggio prima dell'approvazione della delibera”. Quelle recinzioni con tanto di cartello su cui si riportava l'attività in corso da stamattina non ci sono più e secondo quanto riferisce Saccente proprio perché, chiamate le forze dell'ordine, sarebbe stato accertato che non potevano essere condotte.

Per Catalano quel che è certo è che questa è l'ennesima penalizzazione di un parco dopo quello di via della Fornace Bizzarri e quello di via Santina Campana dove pure va avanti la protesta dei residenti contro la cancellazione degli orti urbani per far spazio a un altro asilo nido. Realtà queste di cui, hanno sempre sostenuto anche quelli che si oppongono, importanti, ma per le quali si chiedono destinazioni differenti. Se per la consigliera Pd il progetto della Asl è importante, quello che “contestiamo è la modalità nello scegliere e sottoporti la delibera in consiglio comunale. Nessuno – incalza - ci aveva chiarito che sarebbe stato sacrificato un parco in una zona ad alta densità di urbanizzazione. Per noi è importante conservarlo ed è davvero rilevante il fatto che stiano cercando una zona da più di un anno e mezzo perché sembra siano state valutate altre aree e ancora una volta si finisce per andare a sacrificare un parco perché non si fa una rilevazione precisa e puntuale dei terreni a disposizione. Lodevole l'iniziativa della Asl e ben venga un nuovo pronto soccorso se è quello che si vuole fare, ma anche su questo in commissione non ci sono date risposte quando abbiamo chiesto quali sarebbero stati i servizi attivati all'interno di questa struttura: nessuno ci ha saputo rispondere”.

Saccente fa quindi sapere che da parte del presidente della commissione finanze Salvatore Di Pino che insieme al presidente della commissione sviluppo e gestione del territorio Andrea Salvati ha portato la delibera oggetto dello scontro in consiglio comunale, è stata data piena disponibilità al dialogo e che domani il tema sarà portato in una riunione di maggioranza.

Ancora una volta i residenti chiedono di poter continuare ad usufruire dell'area attrezzata in cui portano i loro bambini perché, spiega ancora Saccente lontano dai microfoni, quella di via 8 marzo è una zona abitata tutta da coppie giovani con figli che proprio per la tranquillità e il verde presente hanno deciso di vivere in quel quartiere.

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