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VIDEO | Pronto soccorso e liste d'attesa, Pettinari (M5s): "Caos totale, i cittadini sono costretti a rinunciare alle cure"

Nuova protesta del vicepresidente del consiglio regionale che con alcuni cittadini ha manifestato davanti all'ospedale: "La medicina territoriale è stata abbandonata e le persone ne pagano le conseguenza: il centrodestra dovrebbe vergognarsi"

Pronto soccorso sovraffollato e liste d'attesa lunghissime con i presidi di Penne e Popoli prima depotenziati e ora utilizzati come “ruote di scorta” per un presidio sanitario che collassa.

Il vicepresidente del consiglio regionale Domenici Pettinari è tornato a protestare con alcuni cittadini davanti al pronto soccorso al grido di “vergogna” e tornando a chiedere al presidente della Regione e l'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì di dimettersi per non aver fatto nulla, denuncia, per potenziare la medicina territoriale e risolvere gli annosi problemi che attanagliano la sanità del territorio. A pagarne le conseguenze, prosegue, sono i cittadini compresi quelli che si recano in pronto soccorso per i codici meno gravi che si è deciso di gestire con un appalto esterno salvo poi, ribadisce, sparpagliarli in altri ospedali o vederli tornare a casa rinunciando alla visita, come il caso di una signora che racconta di aver passato sette ore in attesa di una visita che non c'è mai stata. Visita fatta il giorno dopo dal suo medico con antitetanica annessa. Un esempio di quel malfunzionamento, continua Pettinari, del non funzionamento della medicina territoriale che “è stata depotenziata – incalza -. In pronto soccorso non dovrebbero entrare i codici verdi o bianchi. Questi dovrebbero essere trattati proprio dalla medicina territoriale, ma se i distretti non funzionano, le guardie mediche non funzionano e i presidi di Popoli e Penne sono stati depotenziati si ingolfa tutto nel pronto soccorso di Pescara che conta 80-90mila accessi l'anno”.

Se il pronto soccorso non va, prosegue, “ci sono anche liste d'attesa troppo lunghe. La media di attesa per una visita specialistica ambulatoriale è di un anno e mezzo, anche per le visite oncologiche e questo significa far ammalare la gente sempre di più”. C'è chi al microfono non vuole parlare, ma ci racconta di una visita per un carcinoma ovarico avanzato fissata al 17 febbraio così come di un'isteroscopia per un sospetto carcinoma chiesta i primi di settembre e prenotata per il 30 gennaio.

A queste si aggiungono, prosegue Pettinari, “oltre 50mila prestazioni di specialistica ambulatoriale sospese anche causa covid e non riposizionate” e i macchinari “spesso obsoleti o che non ci sono. Così non si va avanti. Il centro destra naviga a vista senza alcuna programmazione. Non abbiamo un piano sanitario approvato, non c'è un piano di riordino della rete ospedaliera e manca un piano operativo. Andando avanti così si va a sbattere e i cittadini soffrono, soffriranno sempre di più e si morirà sempre di più”.

Quindi le richieste alla Regione: “assumere subito medici, operatori socio-sanitari e infermieri non solo in pronto soccorso, ma anche nei reparti dove c'è carenza. Puntare sulla medicina territoriale per portare fuori dal reparto emergenza almeno i codici bianchi e verdi e potenziare i presidi di Popoli e Penne che dovrebbero servire tutta la Val Pescara e l'area vestina. Solo così la sanità potrà essere degna di questo nome”.

2022 Citynews

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