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VIDEO | Masci sul piano di risanamento acustico e sulla movida: "Impossibile accontentare tutti, lo approveremo"

Il sindaco sul contestato documento in discussione in consiglio comunale ribadisce la posizione dell'amministrazione parlando di problema nazionale: "Chi si oppone non offre soluzioni". Sui presunti malumori in maggioranza: "Sensibilità diverse, ma un'amministrazione deve decidere"

Il piano di risanamento acustico sarà approvato nella consapevolezza che accontentare tutti non è possibile e che forse proprio nello scontentarli quei tutti si può trovare un punto di equilibrio. Questo in sintesi quanto sostiene il sindaco Carlo Masci che è tornato ad intervenire nel corso dei lavori del consiglio comunale. Consiglio aggiornato alla mattina del 3 maggio per consentire l'acquisizione dei pareri sui 138 emendamenti presentanti, molti dei quali arrivati dalle fila delle opposizioni che chiedono il ritiro del piano.

Il problema “movida” afferma il sindaco, “esiste in tutte le città d'Italia. Una soluzione univoca non si è trovata da nessuna parte o l'avrebbero applicata anche coloro – aggiunge rivolgendosi direttamente alle associazioni di categoria che quel piano non lo vogliono e che oggi in aula ci sono (Cna, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio) - che vengono a parlare con noi e ci chiedono di ritirarlo, ma poi non hanno argomenti per dire 'ci sono altre soluzioni'. C'è una vulgata che dice che l'amministrazione fa provvedimenti per creare provvedimenti agli esercenti, ma da aprile 2022, cioè da quando è finita l'emergenza il Comune di Pescara non hanno fatto alcun provvedimento di limitazione orari”.

Parole che di certo agli addetti ai lavori non piaceranno dato che loro, hanno sempre sostenuto, soluzioni ne avrebbero avanzate: in ultimo come riferito a IlPescara dal direttore della Confesercenti Gianni Taucci, quello di una previsione di premialità per le attività di piazza Muzii, perché è da qui che nasce il piano di risanamento acustico, per quegli esercenti che insieme potrebbero realizzare un progetto di fonoassorbenza.

Resta il fatto per il sindaco Carlo Masci che il piano acustico sarebbe un obbligo di legge visto il superamento dei limiti per quanto concerne il rumore, tema questo su cui lo scontro con le opposizioni è aperto laddove quelle rilevazioni vengono ritenute datate (risalgono al 2017) per poter dare una reale fotografia della situazione attuale su cui un altra rilevazione l'hanno fatta a novembre 2022 gli esercenti. Esercenti che invece sostengono che un obbligo non ci sarebbe e che prima si sarebbe dovuta fare una zonizzazione per giungere eventualmente ad un regolamento condiviso. Se da una parte c'è il totale “no” al piano e dall'altra un “sì” nitido seppur con tutte le rassicurazioni del caso a cominciare dal fatto che quel piano, ha sempre tenuto a precisare l'assessore Isabella Del Trecco che la delibera l'ha portata in consiglio, si applicherà solo in caso di necessità, per Masci lo scontro diventa inevitabile “nel momento in cui si toccano interessi contrapposti” e cioè quelli dei commercianti e quelli dei residenti.

“Tra l'altro – aggiunge – se non dovessimo approvare il piano di risanamento acustico sarebbe comunque il sindaco a dover decidere con le ordinanze perché è garante della sanità pubblica. Approveremo un piano fatto da professionisti del settore per riportare alla normalità la situazione”.

Malumore però il documento lo avrebbe creato anche tra diversi esponenti della maggioranza e tra coloro che le sue perplessità non le ha mai nascoste c'è certamente il presidente della commissione commercio Fabrizio Rapposelli. Gli chiediamo se non teme, quando il piano arriverà al voto, se non teme che qualcuno possa astenersi o tirarsi indietro di fronte ad un documento che molti definiscono come spartiacque tra ciò che Pescara e può essere in termini di attrattive e ciò che non sarà.

“Su questi argomenti ci sono sensibilità diverse, ma il tema è uno solo: trovare il punto di equilibrio e credo che responsabilmente la maggioranza approverà questo piano sapendo che non piace a nessuno porre limitazioni ma quando è necessario un'amministrazione deve decidere”, risponde il sindaco rivendicando che proprio scelte che hanno fatto discutere alla fine sono state portate a compimento a cominciare dall'abbattimento del Ferro di Cavallo, l'ottenimento della Bandiera Blu e l'impegno di 100 milioni per la realizzazione di opere nell'ambito del pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza).

“Noi siamo l'amministrazione che decide creando il malumore in chi subisce queste decisioni, ma se le subisce è perché ci sono situazioni da dover riportare nelle regole”, conclude e ribadisce.

La discussione in aula andrà avanti il 3 maggio e si dovrà capire come arriverà il piano all'approvazione e cioè con quali emendamenti e se sufficienti a frenare l'insoddisfazione delle associazioni di categoria che quelle annunciate le hanno definite "inutili" e che non hanno mai escluso, una volta adottato definitivamente il documento, la possibilitò di ricorrere al Tar (Tribunale amministrativo regionale).

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