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VIDEO | Via alla sostituzione di tutti i lecci di piazza Garibaldi: 22 interventi in tutta la città per mettere a dimora 358 nuove piante

Impossibile salvarli dalla cocciniglia, spiegano il vicesindaco Santilli, il sindaco Masci e l'assessore Tavano con il primo che illustra il dettaglio degli interventi che interesseranno le vie della città per un investimento complessivo di 350mila euro

Negli ultimi anni la cocciniglia ha sostanzialmente “ucciso” i lecci di piazza Garibaldi e per questo sono stati avviati i lavori per la loro sostituzione. Un intervento che rientra in un piano di potenziamento del verde cittadinio che interesserà 22 aree della città per un totale di 358 piante che saranno messe a dimore a fronte di un investimento di 350mila euro. Con i nuovi finanziamenti che arriveranno saranno anche riempite le asole vuote presenti in città con altre piante destinate ad occuparle. 

A spiegare il perché di questo primo intervento e gli obiettivi dei prossimi è il vicesindaco ed assessore comunale ai parchi e al verde pubblico Gianni Santilli insieme al sindaco Carlo Masci e all'agronomo nonché direttore dei lavori Nicola Tavano.

Quello messo a terra, afferma Masci, è il più “grande progetto di intervento sul verde mai fatto a Pescara” e portato avanti “con l'aiuto degli esperti e di coloro che sanno quali piante bisogna inserire nel contesto conoscendo la nostra realtà”.

Impossibile salvarli quei lecci spiegano il sindaco e l'agronomo, perché “vittime” della cocciniglia che “non può essere aggredita se non con fitofarmaci che non possono essere utilizzati in città” spiega Masci, con Tavano che sottolinea come la “cura del verde consista nel tentare di aumentare la longevità delle piante così che possano svolgere le funzioni ecologiche e paesaggistiche che attendiamo da loro. Quando alcune piante come questi lecci muoiono per un'epidemia non curabile – aggiunge l'agronomo – bisogna tagliarle e sostituirle con piante che non devono essere allergeniche e che una volta cresciute siano accettabili da un punto di vista dimensionale. In piazza Garibaldi – specifica – i lecci saranno sostituti con piante idonee per specie e dimensioni”. Importante poi, aggiunge “correre a ritroso e non fare gli errori fatti nel passato quando si sono messe piante monumentali in ambiti cittadini molto piccoli”.

I lavori in piazza Garibaldi, dove stamattina all'opera c'erano già gli operai del Comune, dureranno 77 giorni con il nuovo piano di potenziamento del verde pubblico che vedrà poi interventi di sostituzione delle piante in via Italica, via Conte di Ruvo, via Thaon de Ravel, via Benedetto Croce, via dei Bastioni, via Musone, via Aldo Moro, via Tiburtina, nei pressi della scuola primaria San Silvestro e nei pressi della scuola Ignazio Silone, in piazza Le Laudi, in via Latina, in via Botticelli, in via veneto, in via Monte Boe, in via Cavour, in via Leopoldo Muzii e in via della Fornace Bizzarri. Queste invece le strade dove saranno messe a dimora piante ex novo: via Chieti, piazza Garibaldi, piazza Duca d'Aosta-pizza Italia. “Il patrimonio arboreo – aggiunte Tavano quando gli chiediamo quale sia l'importanza di avere piante e verde in città – è importante in ambito cittadino per molteplici motivi. Mi limito a citare quello legato al microclima: il raffrescamento che l'ombra produce è meglio di un impianto condizionamento”.

Tra le vie dove si interverrà, come si legge dalla mappatura, anche via della Fornace Bizzarri. Una zona dove proprio sul verde è in corso una battaglia approdata al Tar (Tribunale amministrativo regionale) tra cittadini e Comune per la realizzazione dell'asilo all'interno del parco di quartiere con anche Conalpa e Wwf scesi in piazza per difendere le piante ventennali che vi dimorano dove è previsto la realizzazione dell'asilo al posto del parco su cui pende ora il giudizio del Tar. Un tema quello del verde, quasi ogni giorno nell'occhio del ciclone con critiche continue che vengono rivolte all'amministrazione. A Santilli chiediamo quindi se questo piano non voglia anche una risposta a chi l'accusa di non avere la giusta attenzione per il verde cittadino: “forse – afferma riferendosi al ricorso presentato dall'associazione Italia Nostra al Tribunale amministrativo regionale per il parco centrale – si riferisce all'area di risulta dove addirittura ci sarà un bosco di sei ettari. Dire che non ci sarà verde mi sembra inopportuno. Al di là di quelli che possono dire alcuni e sono liberi di farlo – ribadisce dopo quanto già dichiarato ieri a IlPescara -, per decidere il da farsi basta chiedere il consenso ai cittadini. Quando saranno eletti decideranno loro. Noi stiamo facendo del nostro meglio e stiamo cercando di fare diventare Pescara molto più verde e più bella”.

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