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VIDEO | Il Gruppo operativo epidemiologico (Goe) compie 10 anni, Parruti: "Un grande patrimonio da gestire, vogliamo andare avanti"

Il direttore della Uoc di malattie infettive della Asl di Pescara su "luci e ombre" del decennio di attività e del ruolo importante svolto dalla pandemia che ha dato flessibilità e conoscenze importanti anche per gestire altre importanti patologie

Compie dieci anni il Goe, il gruppo operativo epidemiologico della Asl di Pescara e l'auspicio di Giustino Parruti che ne è a capo è che il lavoro fatto fino ad oggi possa proseguire. L'occasione per lui, intervenuto proprio sulle attività promosse dal Goe al convegno “Microbiology & Infections” in corso all'hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, per fare il punto su “luci ed ombre”, come dal titolo del suo intervento, emerse in questi dieci anni e “riflettere su quello che abbiamo fatto megio e peggio. Lanciamo alcune linee proiettive per il futuro”.

Sul se luci ed ombre ci sono state anche nella gestione della pandemia afferma: “durante il covid abbiamo fatto bene ed è proprio questo il punto che vogliamo sottolineare oggi e sono soddisfatto della presenza delle autorità regionali e aziendali che accompagnano questo congresso per cercare di dare consistenza e durata alla comunicazione che andremo a fare”. Con la pandemia “abbiamo avuto una forte espansione delle aree di degenza intensiva, subintensiva ed ordinaria”, spiega. Il dramma del covid, in sostanza, “rappresenta oggi un grande patrimonio di cultura e struttura tecnologica per continuare a controllare al meglio anche le infezioni legate all'assistenza e soprattuto il grande problema della circolazione dei germi multiresistenti che solo in un setting adeguato trovano la possibilità di una concreta gestione e un migliore assetto. Siamo qui per chiarirci su quali siano i provvedimenti da prendere perché gli strumenti e le azioni che abbiamo portato avanti in questo periodo possano persistere e andare avanti”.

Sull'aumento dei contagi e la riposta che si è pronti a dare aggiunte: “abbiamo messo su delle strutture e delle unità di personale in più, poche in realtà in questo momento alla luce della fine del periodo di emergenza; abbiamo una grande flessibilità nel gestire gli spazi e le risorse e questo cercheremo di giorno in giorno, di settimana in settimana di adattarlo a quelle che sono le esigenze della fase pandemica e di tutto quello che abbiamo bisogno assistere. Fino alla settimana scorsa la rianimazione covid era affollata da pazienti non covid. Adesso stanno salendo i positivi ricoverati: ieri sono stati due i ricoveri in rianimazione. Una delle due strutture è stata quindi riconvertita in rianimazione covid”, spiega sottolineando l'importanza della flessibilità che consente di avere spazi idonei ad ospitare pazienti positivi e non. “Ci aspetta – conclude Parruti - una stagione di saggia gestione delle risorse che abbiamo ed importantissimo mantenerle in essere”.

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